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Istinto e apprendimento nel mondo canino: cosa imparano i cani e cosa viene loro naturale

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Perché i cani partoriscono senza che nessuno li abbia preparati a farlo? Perché un cane ha fame sempre alla stessa ora senza che sappia che ora è precisamente? Come mai riescono a imparare alcuni comandi? Ecco alcune curiosità sul mondo canino che aiuteranno a rispondere a queste domande.

ISTINTO E APPRENDIMENTO

Quando un animale in generale si trova in una situazione nuova, di cui non ha mai fatto esperienza, fa affidamento sull'istinto. Grazie ad esso, infatti, le femmine sanno esattamente come comportarsi al momento del parto. L'istinto è quindi fondamentale ma deve essere completato dall'apprendimento: alcuni comportamenti sono insiti nella natura del cane, altri vengono trasmessi al cucciolo dal genitore, che lo premia o lo punisce a seconda del comportamento corretto o sbagliato. Lo stesso possiamo fare noi con il nostro cane, ricordandoci che l'esperienza memorizzata può in futuro condizionare il comportamento del soggetto.

I RIFLESSI

Le azioni dei cani non sono mai casuali ma legate a riflessi di diverso tipo. Ogni animale ha infatti dei riflessi innati (quelli che fanno parte del suo bagaglio genetico e hanno come obiettivo la sopravvivenza) o condizionati, di primo e di secondo tipo, (quelli che si formano in presenza di stimoli casuali e ben precisi). Nel primo caso il nostro cane, quindi, pur non sapendo leggere l'orologio, avrà fame sempre alla stessa ora perchè sa che è quello il momento in cui gli viene dato il cibo; nel secondo caso invece, si metterà seduto al comando del padrone perchè ha imparato che, facendolo, riceverà in premio una carezza o un bocconcino.

CURIOSITA': IL CANE DI PAVLOV

Il fenomeno del riflesso condizionato è stato studiato e dimostrato dallo scenziato russo Ivan Petrovic Pavlov con un famoso esperimento. In esso inizialmente lo studioso fece suonare un campanello, cosa che non produsse nessuna reazione da parte del cane, poi notò che dandogli del cibo salivava ed emetteva succhi gastrici. Successivamente fece suonare il campanello mentre dava il cibo al cane; l'animale associò così il suono al cibo. Nella fase finale dell'esperimento Pavlov dimostrò che al solo sentire il campanello, il cane emetteva saliva, anche senza che ricevesse del cibo: stimolo e riflesso condizionati.

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