GROSSETO - La Provincia di Grosseto ha celebrato la giornata nazionale della Rete italiana di cultura popolare, con la presentazione del video sul rito della Focarazza di Santa Caterina, realizzato dagli studenti di terza I e quarta C del Liceo Rosmini di Grosseto. Il progetto sullo studio dei riti del fuoco proseguirà con la fiaccolata di Santa Fiora, la sera del 30 dicembre, e a marzo con la Torciata di San Giuseppe, a Pitigliano.
Il video sulla Focarazza è stato proiettato questa mattina a Palazzo Aldobrandeschi, alla presenza dei ragazzi, che hanno raccontato la loro esperienza con passione e coinvolgimento. Sono intervenuti anche l'assessore provinciale alla Cultura, Cinzia Tacconi; il vicesindaco di Roccalbegna, Alessandra Benocci; il sindaco di Santa Fiora, Renzo Verdi; il ricercatore Corrado Barontini; lo storico di Santa Fiora Ennio Sensi e Raffaella Buccolini della Rete nazionale di cultura popolare; le insegnanti Rita Belgiovine e Rita Madioni.
La Focarazza è uno dei più antichi riti del fuoco, ha luogo il 24 novembre di ogni anno, a Santa Caterina, nel comune di Roccalbegna. Grazie al lavoro di ricerca e documentazione svolto dagli studenti del Rosmini nell'ambito del progetto "Cattedre ambulanti", il rito della Focarazza è oggi entrato a far parte del patrimonio della Rete italiana di cultura popolare, che il 13 dicembre inaugura l'archivio on line.
"Raccogliere testimonianze - dichiara Cinzia Tacconi, assessore provinciale alla Cultura - ricostruire e raccontare il patrimonio di tradizioni che altrimenti andrebbero perdute, non significa solo preservare l'identità di un territorio, ma creare le condizioni per una crescita e una riconoscibilità di quel territorio nella contemporaneità . La Provincia di Grosseto, in modo pionieristico, è stata tra le prime realtà territoriali italiane a credere nel progetto delle Rete di cultura popolare, diventando antenna locale, sensore che intercetta e mette a sistema le espressioni del mondo popolare per restituirle alle future generazioni. Il progetto Cattedre ambulanti ha la grandissima intuizione di coinvolgere in modo attivo nella ricerca i più giovani. E questa senza dubbio è la strada da seguire".
Gli studenti sono stati seguiti dal ricercatore di cultura popolare Corrado Barontini; da Paolo Nardini dell'archivio delle tradizioni popolari della Maremma grossetana, Raffaella Buccolini della Rete nazionale di cultura popolare e dalle insegnanti Rita Belgiovine e Rita Madioni.
L'archivio on line della rete italiana di cultura popolare su www.reteitalianaculturapopolare.org
La Focarazza è patrimonio culturale in rete. Ecco come si svolge.
La mattina presto gli uomini si recano nel bosco a tagliare la pianta prescelta per fare un lungo palo di cerro, il cosiddetto "stollo" che viene posizionato al centro di una catasta di legna, e la sera è benedetto dal parroco. Al termine della cerimonia religiosa si appicca il fuoco alla catasta, quando diminuisce d'intensità entrano in azione gli uomini di Santa Caterina, divisi in gruppi a seconda della contrada di appartenenza. Ogni partecipante si impegna, in una sorta di ancestrale rito purificatore, a sfidare il calore e il fumo per tentare di impadronirsi dello "stollo" e portarlo nel proprio rione. Infine il tronco viene tagliato in tanti pezzi quanti sono stati i partecipanti ed in seguito ogni pezzo verrà messo a bruciare nel caminetto di casa. Quando le fiamme lo avranno del tutto consumato si prenderanno le ceneri da disperderle nei campi e negli orti quale auspicio per una fertile stagione agricola.