GROSSETO - Aldo Romanini, Massimo Franci, Massimo Pifferi, Paolo Tontonarelli, Sergio Carosi, Marco Bilisari, Lorenzo Fregosi, Luca Morelli e Luciano Merlini. Sono i primi nove coraggiosi che, sfidando condizioni meteo non ancora favorevoli, hanno riportato in vita la Marevettamare, la granfondo permanente targata Uisp. I ciclisti grossetani si sono ritrovati di buon’ora di fronte alla statua del cavallo sul lungomare di Marina di Grosseto. Ritirato al punto di partenza il depliant, ecco il primo timbro e poi la partenza verso la vetta Amiata . Vento, aria frizzante, ma niente pioggia. Quando i primi ragazzi entrano a scuola, passata Grosseto, gli amatori arrivano ad Arcille, controllando la situazione meteo: la vetta Amiata, all’orizzonte, è sgombra di nuvole. Alle prime salite dopo Baccinello, direzione Cana, il gruppo che fino ad allora viaggiava compatto inizia a sfaldarsi con gli scalatori che si mettono in evidenza. Prima di Roccalbegna ecco la deviazione che obbliga a fare due chilometri di sterrato buono, qualcuno sorride: “Siamo all'eroica” . Altro timbro a Roccalbegna, il vento cresce. Sosta a Santa Fiora, fa freddo, più del previsto, è il momento di rifocillarsi con pagnotta, marmellata, miele e bevande . La temperatura scende ancora, è il momento di telefonare in vetta: in cima all’Amiata ci sono appena due gradi. Il gruppo si ferma ad Abbadia, si ricompatta, qualcuno mangia. Ma la decisione è comune: si va avanti. La vetta ora che è vicina si fa scura, il freddo pungente. Inizia a nevicare. Sono 14 chilometri davvero lunghissimi, ma alla fine tutti portano a termine l’impresa. Foto di rito, the caldo al bar. Ma non è finita, perché con la neve intorno la discesa non sarà meno complicata della salita. E così dopo una bella sosta, ben coperti, i nove partecipanti ripartono. Nuova sosta, stavolta alle Macinaie, Enrico dell’Albergo offre cappuccino e crostata fatta in casa, come farà a tutti quelli che si cimenteranno nella Marevettamare. Castel del Piano, Arcidosso dove viene timbrato il cartellino, poi via verso Cinigiano, con l’aria che torna piacevole e le colline verdi intorno. Il gruppo marcia compatto e dopo dieci ore arriva a Marina di Grosseto, ottenendo la mitica mattonella. Con tanta soddisfazione e una modifica: il dislivello da coprire, dicono i nuovi gps, non è di 2.650 metri, ma 3.300.