GROSSETO - Sui campi di calcio, quando si parla delle decisioni arbitrali, viene invocato spesso il "buon senso": un atteggiamento sconosciuto per il direttore di gara che ha espulso Claudio Buso, allenatore dei Giovanissimi Provinciali del Casotto dei Pescatori, "reo" di aver soccorso senza autorizzazione un ragazzo che aveva sbattuto la testa nel match interno contro il Paganico. La decisione a caldo, che ha provocato lo sconcerto tra i presenti, ha avuto un ulteriore inasprimento in sede di giudizio: l'allenatore, grazie alla decisione del Giudice Sportivo, dovrà scontare una squalifica di quarantacinque giorni.
La vicenda, a dir poco grottesca, mette in luce per l'ennesima volta un movimento calcio sempre più lontano dai canoni del sopra citato "buon senso": in una gara tra ragazzi, dopo uno scontro di gioco che rischia di compromettere l'incolumità di un giocatore, qualsiasi adulto presente sul terreno di gioco si sarebbe comportato come Mister Claudio Buso.