FOLLONICA- "La chiusura dell’altoforno delle acciaierie Lucchini di Piombino - dice il candidato a sindaco di Follonica Daniele Baldi - è una sconfitta per tutti e il futuro del comparto resta un’incognita. Certo, l’accordo di programma siglato a Palazzo Chigi che prevede l’impegno di 250 milioni di euro per la riconversione del polo industriale è una buona notizia perché dà almeno un po’ di speranza agli operai dello stabilimento e alle loro famiglie, buona parte delle quali sono proprio maremmane e anche follonichesi. Ma noi oggi vogliamo rivolgere i nostri pensieri e tutte le nostre attenzioni anche ai dipendenti delle ditte appaltatrici Lucchini: centinaia di persone che hanno uno stipendio grazie all’indotto generato dalla grande acciaieria, perché le loro aziende sono all’esclusivo servizio della Lucchini, e che rischiano concretamente di trovarsi senza lavoro una volta che l’altoforno sarà spento. Anche fra loro ci sono molti follonichesi, tra cui tanti giovani al primo impiego e padri di famiglia con moglie e figli da mantenere, ed è proprio a loro che adesso dev’esere rivolto il nostro interesse. Un interesse concreto. Perché a noi non interessano le passerelle, le manifestazioni pubbliche, i comizi improvvisati, le promesse vuote da elargire in campagna elettorale: non vogliamo prendere in giro nessuno, tantomeno i lavoratori. Tutt’altro. Preferiamo lavorare per loro, impegnarci davvero: per questo, già da tempo e non da ora, ci stiamo interessando con i nostri parlamentari di riferimento in modo da trovare una soluzione che riguardi tutti e non lasci indietro nessuno. Così come i lavoratori Lucchini, anche i dipendenti delle ditte appaltatrici dovranno essere coinvolti nei piani di riconversione del polo industriale. E ci auguriamo che sia rispettato l’impegno di riservare una parte degli ammortizzatori sociali proprio alle aziende dell’indotto. Anche su questo vigileremo. Con la speranza che tra qualche tempo, quando la produzione di acciaio riprenderà com’è auspicabile, nessun posto di lavoro manchi all’appello. E’ un impegno che la politica e le istituzioni devono assumersi."