Sembra una burla ? Invece no il kit, con istruzioni d'uso ed illustrazioni, per produrre vino a quello per realizzare il formaggio. Nei giorni scorsi i Nac, i Nuclei Antifrode dei Carabinieri del ministero per le Politiche agricole hanno individuato in paesi come l' Australia e Nuova Zelanda, alcuni malviventi che on line tentavano la vendita di cheese-Kit ovvero di confezioni per la produzione "in casa" di formaggio, tutto naturalmente fialso made in Italy.
Ad informare la stampa con una nota direttamente il Ministro De Girolamo,che ha anche ricordato come questi casi rappresentano «a tutti gli effetti una truffa a danno nei consumatori stranieri e del vero e autentico made in Italy. Le nostre produzioni sono di qualità , autentiche e inimitabili e non possiamo permetterci di abbassare la guardia di fronte a comportamenti illeciti che danneggiano l'immagine del nostro comparto agroalimentare, ingannando i consumatori onesti e che sottraendo fette di mercato alle aziende italiane».
Il web è un luogo affollato e ben si presta a fenomeni di vendita di prodotti contraffatti, e che sul mercato siano riscontrabili non solo casi di cheese-kit nei giorni scorsi alcune associazioni di categoria ne avevano denunciato l'acaduto. Di fatto, il web sta ancora di più favorendo il fenomeno dell'"italian sounding", ovvero la proliferazione di prodotti dal nome e colore che richiama al nostro Bel Paese. Trovati kit per produrre vino fino agli ultimi casi di polverine "magiche" che promettono di creare dei veri epropri capolavori culinari in tavola e soprattutto in pochissimi minuti.
Affermare che questo tipo di attività rovina l'immagine dei nostri prodotti e la nostra economia è tutto dire, come si può pensare di mangiare formaggio fatto con polverine ? Chi compra simili soluzioni fai da te è un cliente abituale di prodotti nostrani ? Non credo che si possa ben coniugare l'apprezzamento dei nostri prodotti con un surrogato dalla fattura incerta. Il consumatore di prodotti italiani, è un appassionato, che legge studia, assaggia e magari viaggia. Non è un tipo improvvisato, credo che se come pensano in molti, questi siano potenziali clienti di prodotti nazionali, siamo davvero messi male.
Tali artifici dell'ingegneria "massmediaticaliamentare" sono prodotti e venduti ad una specifica clientela, "i polli" che non sono nostrani, sono tipi sotto acculturati che forse hanno sentito parlare di Italia, ma dubito che dopo il primo tentativo riprovino a produrre qualcosa da soli, basta immaginare la consistenza ed il sapore.
Mentre sono ancora incorso indagini da parte degli orgnai preposti, noi auguriamo a questi "speciali clienti" di tentere conto degli abbinamenti, con il formaggio contraffatto abbinare un vino contraffato italiano, ma rigorosamente finto rosso.