Grosseto: “Un’esperienza unica, che contribuirà a fare in modo che in Toscana, in questo periodo di crisi, nessuno rimanga solo”. Così il presidente Enrico Rossi ha definito ieri il progetto di Prestito sociale che la Regione finanzia affidandone la gestione ai soggetti del terzo settore. In un sala Pegaso affollata dai responsabili delle associazioni, il presidente ha dato così il via ufficiale al progetto che, dopo l’imminente firma delle convenzioni, prevede l’apertura sul territorio di 250 sportelli di ascolto, che saranno gestiti da 400 volontari.
“Abbiamo cambiato prospettiva – ha spiegato il presidente – pensando a un intervento che richiede molta saggezza, spirito di responsabilità, l’assunzione di un carico non banale per la costruzione di una vera rete nella società civile. Sono orgoglioso di come la Toscana ha reagito e risposto e scommetto molto sul progetto. In un periodo di crisi chi sta “sul bordo” rischia facilmente di cadere sul versante della povertà e se non c’è un intervento rapido la caduta rischia di essere rovinosa. Penso all’area sempre più vasta del precariato, dei cassintegrati, delle partite Iva che chiudono. Questo è il nostro target, la fascia che ci preoccupa di più e per la qualche abbiamo predisposto questa iniziativa. Ci abbiamo messo quasi 5 milioni, penso che il fondo in gran parte si reintegrerà attraverso le restituzioni, perché, come mi capita di dire, è più facile che paghino i poveri che le finanziarie dei derivati”.
Anche l’assessore alle politiche sociali Salvatore Allocca ha sottolineato il carattere innovativo del progetto toscano: “Questa misura – ha detto – mette tutti in discussione, perché non è centrata solo sulla educazione alla spesa ma sull’educazione alle relazioni. La povertà di oggi non è solo l’avere poco, ma è escludente. Tutti però hanno qualcosa da dare ed è questo che dobbiamo valorizzare”. Infatti ai beneficiari dei prestiti (non superiori a 3000 euro) verrà chiesto di essere parte attiva e propositiva nel superare le difficoltà economiche che attraversano e la restituzione del denaro potrà avvenire, oltre che con rate, anche attraverso lo svolgimento di attività socialmente utili.
Sono intervenuti anche alcuni rappresentanti dei soggetti del terzo settore che hanno presentato i progetti, il responsabile della Caritas regionale don Renzo Chiesi, il provveditore della Misericordia di Siena Mario Marzucchi, Francesco Giannoni per l’Arci e Luigi Remaschi per l’Anpas. Tutti hanno sottolineato, oltre all’importanza dell’attività di ascolto, anche la funzione educativa e sociale del progetto, che non si limita alla sola erogazione di soldi. Sarà una attività non facile, hanno detto, ma la risposta c’è stata. Il presidente Rossi ha dato a tutti appuntamento tra un paio di mesi per una prima verifica.