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Subiva da anni vessazioni e offese verbali: madre denuncia la figlia pregiudicata

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GROSSETO - Nel tardo pomeriggio dello scorso 20 marzo, su disposizione della sala operativa, una volante della Questura di Grosseto ha raggiunto Corso Carducci, dopo una richiesta di una cittadina italiana del ’64, che aveva segnalato la presenza della propria figlia di 21 anni, pregiudicata.
Giunti sul posto, gli operatori sono stati informati che la ragazza, fin dal 2009, aveva vessato la propria madre con continue molestie di ogni genere e specie.
Quel giorno, nello specifico, la ragazza, che da tre mesi ormai viveva in strada come una senza fissa dimora, aveva chiamato la madre alle 11.00 del mattino chiedendole di poter passare da casa. La madre, che mai aveva smesso, nonostante tutto, di tentare di far ravvedere la propria figlia, aveva acconsentito, dicendole però di aspettare un paio d’ore perché doveva finire di lavorare. Al che, già per telefono, la ragazza iniziava ad inveire contro la mamma, insultandola e dicendole che non avrebbe potuto aspettare oltre.
La donna, visto che in situazioni precedenti, la figlia si era comunque diretta a casa ed aveva urlato e colpito tutto quanto le era capitato a tiro, temendo il ripetersi di una simile situazione, si era immediatamente recata verso casa.
La ragazza si era però già presentata al portone e, trovandolo chiuso, aveva iniziato a colpirlo con calci e pugni suonando continuamente al citofono e
urlando contro la madre offese pesantissime. La donna, temendo per la propria incolumità, non ha aperto la porta e ha chiamato immediatamente il 113. Nel frattempo la figlia si è allontanata. Mentre gli agenti della Volante assumevano le informazioni sul caso, hanno iniziato a sentire qualcuno che colpiva nuovamente dal portone. La ragazza era tornata.
I poliziotti di fronte al tentativo di questa di entrare in casa, una volta aperta la porta, l'hanno bloccata spiegandole che avrebbe dovuto attendere la madre.
Ma la ragazza non ha sentito ragioni e, dimenandosi con calci e pugni, ha iniziato a offendere il genitore. Visto che gli agenti le impedivano di scagliarsi contro la donna, ha iniziato a offendere anche i poliziotti che la trattenevano con non poca difficoltà, visto lo stato di esagitazione in cui versava. Nonostante tutto gli agenti sono riusciti a impedirle di aggredire la madre e a trascinarla nell'auto di servizio per portarla in questura. Qui la donna è stata sottoposta a rilievi foto-dattiloscopici, da cui sono emersi a suo carico precedenti per reati contro la persona. Al contempo, la mamma si è recata presso gli uffici della Sezione Volanti della Questura di Grosseto per sporgere querela scritta nei confronti della figlia, narrando di come fosse stata costretta, per le vessazioni continuamente subite negli ultimi quattro anni, a rivolgersi a degli specialisti per la cura della depressione in cui era caduta e per lo stato di continua ansia provocatole.
Al termine delle attività, la ragazza è stata tratta in arresto per la flagranza del reato previsto dall’art. 612 Bis C.P. così come previsto dall’art. 380, lett. I ter del C.P.P. in materia di atti persecutori, e per violenza e resistenza a Pubblico Ufficiale. Associata presso la Casa Circondariale di Pisa, in data odierna, il G.I.P. ha convalidato l'arresto e rimesso in libertà la ragazza, sottoponendola alla misura del divieto di avvicinamento alla propria madre, con il divieto di contattare la stessa con qualunque strumento, anche telefonico.
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