Grosseto: Questa mattina un gruppo di Hacker ha attaccato il sito del Consorzio del Morellino, fenomeno questo utilizzato per oscurare i siti web di aziende particolari, organizzazioni Umanitarie, ONG e siti governativi. Questa pratica non era mai stata usata prima per attaccare siti di questo genere. Speriamo che sia il frutto della forte penetrazione del marcato del prodotto nostrano, sarebbe un vanto. Per questo abbiamo contattato una azienda locale la Internetfly per chiedere lumi sull'accaduto.
Contattato al telefono uno dei soci ci ha riferito quanto segue.
Dott. De Rosa ha visto il sito internet del Consorzio del Morellino, www.consorziomorellino.it sembra che sia stato attaccato da pirati informatici.
• Mi permetta una domanda, mi sembra di aver visto il sito del consorzio tra il vostro materiale pubblicitario;
risposta: grazie per il “Dott” ma non è nelle mie credenziale e se anche lo fosse io tendo ad essere una persona più “alla mano”; dunque che dirle, sì in effetti in passato il Consorzio era un nostro stimatissimo cliente al quale rispondevamo professionalmente ad ogni loro necessità , purtroppo poi c’è stato il cambio di presidenza e, come nelle migliori politiche, tutto viene cambiato. Per la maggiore gestivamo il loro sito internet, molto complesso, dove addirittura c’era la tracciabilità dei prodotti e grosse indicizzazioni nei vari motori di ricerca europei… un lavoro di tanti anni!
Quando ci arrivò la disdetta contrattuale, con nostro rammarico, cercammo di metterci in contatto con la Presidentessa per chiedere spiegazioni ed aiutarli nel nuovo percorso. Più volte era stato chiesto un appuntamento, ma era sempre troppo impegnata…. Avendo un ottimo rapporto con lo staff della segreteria chiedemmo a loro se vi erano delle mancanze da parte nostra o se potevamo far qualcosa, del resto erano tanti anni che andavamo avanti assieme e credo che un colloquio fosse almeno doveroso, senza contare che molti consorziati sono già clienti nostri da molti anni. Purtroppo il vento entra ed esce….. nulla da fare. L’unica cosa che ci venne detta che sarebbe stata un’altra azienda a portare avanti il progetto, noi non avevamo alcun problema, infatti avremmo dato tutto i materiali in nostro possesso alla neo azienda contenti che comunque il progetto fosse portato avanti da un’azienda locale, ormai ci conosciamo tutti. Ci sbagliammo, tutto fu trasferito a Berlino, allontanando così la microeconomia locale! Un vero peccato.
• Ma come mai una azienda come la vostra ha permesso che succedesse questo ?
Bhè noi, Internetfly, non ha permesso nulla…. Non gestendolo più non possiamo far nulla, posso solo dire che era già da qualche giorno che il sito era down, almeno dal 26 luglio come Google conferma, e stamani vedendolo ancora in queste condizioni, ho provato a mandare diverse mail alla info@ ed ai loro contatti, ma tutte le mail mi sono tornate indietro. Mi spiace. Solo stamani, si vede che gli è arrivato all’orecchio qualcosa, hanno provveduto verso le 13.30 a ripristinare il sito. Chissà cosa hanno pensato i loro consorziati, i loro fornitori e i loro clienti esteri.
• Come crede possano succedere certe cose ?
Vede, il discorso è un altro. In internet la parola ‘sicuro’ non esiste, ogni sito è bypassabile, soprattutto se creato con strumenti gratuiti, joomla, word press, come è ad esempio il sito in questione. Sono anni che ci battiamo contro questi strumenti, sono gratuiti e quindi soggetti a ‘falle’ di sistema o di alcuni plug-in installati. E’ solo quesitone di tempo. Sono 17 anni che lavoro nel mondo del web e della sicurezza, e posso affermare che di ‘sicuro’ non esiste nulla. Ecco perché la nostra azienda, non usa strumenti gratuiti, ma abbiamo nell’organico persone in grado di sviluppare nostre piattaforme facendo nostri i livelli di sicurezza, è vero, noi siamo i più alti economicamente sul mercato ma il servizio offerto è uno dei migliori e poi voglio chiedere io a lei una cosa, se lei pagasse 2000€ per un sito web e l’indomani scopre con un suo amico che il sito è stato creato con strumenti gratis scaricati da internet e assemblati in poche ore, non si sentirebbe un pochino preso in giro?
Come dico sempre “non chiederti perché costa di più, chiediti perché costa meno.”
• Voi come arginate questi problemi di hakeraggio, che strumenti avete?
Come ho detto prima, nessuno è al sicuro, nemmeno noi. Noi subiamo tutti i mesi degli attacchi su alcuni siti, ma possiamo solo, con strumenti adeguati e con 17 anni di esperienza far desistere la voglia di oscurare un sito o stoppare un server. Gli strumenti in nostro possesso non sono top secret, sono solo strumenti di grosse aziende, Cisco, Zyxel, Dell e Hp, abbiamo una piccola webfarm di nostra proprietà a pochi metri dall’inizio del Mix di Milano con del personale altamente qualificato che ad ogni necessità ci supporta in h24, e poi ovviamente c’è la famosa esperienza che fa la differenza su tutto. Tutto questo ha un costo notevole annualmente per la nostra azienda che è pari al servizio offerto di alta qualità. Internet è diventato per molti clienti una corsa ad arrivare nella famosa Top10, bisogna solo decidere quale macchina usare, se con una utilitaria o con una da formula uno.
Sembra chiaro dalle parole di De Rosa che bisogna stare attenti e affidarsi a tecnici poco improvvisati, visto poi che sulla piazza di Grosseto ce ne sono di stimati.