GROSSETO - “I dati relativi alla crescita sensibile di iscritti al Centro dell'Impiego resi noti dalla Provincia sono estremamente preoccupanti e non fanno che confermare una situazione comune a tutto il Paese. L'economia fatica a ripartire e la disoccupazione resta a livelli molto alti, con una situazione che definirei drammatica a livello giovanile, come hanno confermato anche gli ultimi numeri Istat di agosto 2014 e quelli più recenti relativi al nostro territorio provinciale. Da noi esistono anche casi particolarmente noti come quello della Mabro, per la quale stiamo aspettando la pubblicazione del bando di vendita, o dell'Eurovinil, dove addirittura la multinazionale che ne ha la proprietà ha cambiato strategia di mercato bloccando una realtà che dispone invece di grandi spazi di sviluppo e di ulteriore consolidamento.
La mia preoccupazione è che, nel confronto schematico in corso a livello nazionale, si tenda a perdere nuovamente di vista la natura dei problemi e soprattutto le priorità. E' infatti di tutta evidenza che gli imprenditori, italiani o stranieri che siano, non investono perché la domanda è quasi scomparsa e costante è la difficoltà nel reperire liquidità; l’evasione fiscale gigantesca fa il paio con il peso fiscale eccessivo sul lavoro acuendo ancor di più la situazione congiunturale. Burocrazia pubblica asfissiante sia per i cittadini che per gli stessi enti locali e una macchina della giustizia civile intasata completano il quadro della situazione. Occorre quindi essere chiari: non è la flessibilità in uscita a rappresentare la prima preoccupazione delle imprese che operano in Italia.
Il Governo si muove molto e ha coraggiosamente aperto molti capitoli di riforma ma la strada è lunga e non sempre lineare. Mi piace molto l'orientamento di scelte che puntano ad aumentare il reddito, a riformare in chiave più europea il sistema degli ammortizzatori sociali, a snellire l'arretrato delle cause civili. Trovo tuttavia meno utile e quindi meno efficace la battaglia su un aspetto dello Statuto dei lavoratori che porterebbe solo ad una ulteriore riduzione di garanzie se non fosse accompagnata da un radicale sfoltimento della miriade di contratti e rapporti di lavoro basati sulla precarietà.
Troverei poi utilissimo un intervento sul patto di stabilità degli enti locali che potrebbero davvero creare investimenti per opere pubbliche locali molto importanti e quindi occupazione. Dal territorio si può infatti ripartire molto più velocemente rispetto a riforme i cui effetti si vedrebbero comunque a medio e a lungo termine. Oggi i comuni, tra vincoli di stabilità, tagli ai trasferimenti e blocco delle assunzioni sono invece messi a durissima prova. Solo a Grosseto le spettanze dallo Stato sono scese quasi del 50% rispetto al 2010 e negli ultimi anni il personale si è più che dimezzato.
Gli enti locali, oggi soffocati dal taglio dei trasferimenti, dai limiti agli investimenti e costretti a fare da semplice agente del fisco, potrebbero invece rappresentare una concreta opportunità di rilancio dell'economia reale. Questa a me sembra una priorità e, in questo senso, sarebbero positive le ultime dichiarazioni del Sottosegretario Delrio, alle quali speriamo possano seguire dei fatti”.
Emilio Bonifazi