GROSSETO - Un viaggio tra immagini rare e di pregevole bellezza, una occasione speciale per apprezzare la continua ricerca del bello che ha sempre contraddistinto Ferruccio Carassale nell’apporto di un nuovo senso poetico alla fotografia. Tutto questo è 'Trasparenze', la mostra di Carassale che verrà inaugurata giovedì 9 ottobre alle 17,30 presso la chiesa dei Bigi di via Vinzaglio. Organizzata dall'assessorato al turismo del Comune di Grosseto, la mostra è stata precedentemente esposta allo studio Arti Floreali di Roma, a Castel di Salve Cantina Winspeare di Lecce, a Villa Erba di Cernobbio e nello storico Hotel Vittoria di Brescia. Oggi arriva a Grosseto dove resterà aperta presso la chiesa di via Vinzaglio dal 9 al 16 ottobre con orario 16,30-20.
Domenica 12 ottobre invece la mostra sarà visitabile a partire dalle 10 del mattino, grazie alla collaborazione dei volontari del FAI, nell'ambito dell'iniziativa FAImarathon, l'iniziativa speciale promossa dal Fondo per l'ambiente italiano.
Ferruccio Carassale, è nato e vive a Bordighera, inizia il suo lavoro da professionista a 40 anni con reportage di giardini, fiori, piante e tutto ciò che riguarda il mondo del verde. Il noto fotografo, collabora da più di venti anni con la prestigiosa rivista Gardenia. Collabora inoltre con Bell'Italia, Bell'Europa, Case Country, Ville e Casali, Brava Casa, Ottagono, Traveller, In Viaggio, Io Donna, Arte In, Antiquariato e con riviste francesi quali: Coté Sud, Plaisir de la Maison, Elle Décor, Figaro Madame, 100 Idee Jardin, Maison Française. Ha pubblicato i suoi servizi sulle riviste americane: Garden Design e Departures e su Home Magazine, AD Germania ed altre.
Per informazioni Comune di Grosseto tel. 0564.488825 email servizio.turismo@comune.grosseto.it
NOTA SULL'ESPOSIZIONE
“La mostra conduce nel viaggio che svela la continua ricerca del bello che ha sempre contraddistinto Ferruccio Carassale: la sua ricerca visiva gioca sulla labilità dei vetri, nella loro capacità di diluizione e di trasparenza, dietro cui si cela l’effimera vita delle rose, intese entrambi come materia, natura ed arte. Le immagini lasciano la scena ad emozioni e sensazioni, per far valicare l'immaginario attraverso il senso nostalgico e decadente delle serre ormai abbandonate, che come in uno scrigno velato, bagnato, abbandonato, custodiscono e svelano le rose, cui è accostata l’idea della preziosità sensuale e fragile che proprio dalla brevità della loro fioritura deriva. Allo stesso tempo con la sensibilità barocca dei suoi arditi accostamenti analogici tra immagini e sensazioni, l’artista declina dalla fugacità e dalla caducità, perché le rose rinascono comunque in un’esplosione di forme, colori, secondo il germogliare di una forza vitale incoercibile. Accolte da segrete trasparenze nel calore antico delle serre, rose dalla seducente bellezza, si mostrano ricche di sfumature, quasi a ricordare le velature e le allegorie preraffaellite, espresse magistralmente in questi scatti oltre il dato della percezione visiva per le sottili ambiguità e analogie che racchiudono. Immagini, che saranno pubblicate sullo Speciale Rose allegato a Gardenia di ottobre”.