Fondazione AVSI lancia una raccolta fondi a sostegno dei profughi iracheni, in gran parte cristiani, che hanno trovato rifugio nell’area di Erbil, nel Kurdistan iracheno, in seguito agli scontri tra Stato Islamico e milizie curde nel nord-est dell’Iraq. L’intervento consiste sopratutto nella fornitura di beni essenziali (tra cui coperte, materassi, ect), cibo e supporto al pagamento degli affitti, in partnership con il Patriarcato Caldeo e la Caritas irachena
Partecipa alla raccolta fondi di AVSI per sostenere e accogliere migliaia di sfollati nel Kurdistan iracheno, a Erbil, in fuga dalle violenze e i massacri dell’ultimo mese. Abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti per riuscire a restituire alle migliaia di persone in fuga condizioni di vita dignitosa.
dona 10 € per assicurare un pasto ad almeno una famiglia
dona 50 € per fornire coperte e materasso a una famiglia
dona 100 € contribuirai al pagamento dell’affitto per una famiglia
“Non capiamo il perché, le ragioni reali di tutto questo. Chiediamo aiuto, ma sembra non esserci nessuno che voglia farlo”, è stato l’appello lanciato sabato dal palco del Meeting di Rimini da monsignor Shlemon Warduni, Vescovo ausiliare del Patriarcato di Babilonia in Iraq.
Proprio in seguito alla sua richiesta di aiuto, che non poteva lasciarci indifferenti, Fondazione AVSI ha lanciato una campagna per raccogliere i fondi necessari ad accogliere i rifugiati giunti a Erbil, attualmente sono almeno 180mila, in gran parte cristiani.
Segui la campagna su Twitter, sul profilo di AVSI e con l’hashtag #avsi4iraq
Nel nord dell’Iraq dall’inizio di agosto, oltre 120mila cristiani hanno lasciato le loro case nella piana di Ninive, in seguito ad alcuni violenti attacchi da parte dello Stato Islamico a città abitate da minoranze etniche – soprattutto cristiani e yazidi – e ai successivi scontri con le milizie curde sostenute dall’aviazione americana.
Sono fuggiti nell’area di Erbil, dove hanno trovato rifugio ma al prezzo di condizioni di vita difficili. Da giugno, mese in cui è partita l’offensiva dello Stato Islamico nel Kurdistan iracheno che ha condotto alla presa della città di Mosul e a scontri in tutta l’area, più di 700mila iracheni hanno lasciato le loro abitazioni.
FONDAZIONE AVSI