GROSSETO - Da oggi, 9 settembre, l’"Acqua Golem" realizzato da Daniel Spoerri in collaborazione con Acquedotto del Fiora trova la sua naturale collocazione nel “Giardino” che l’artista svizzero ha realizzato nella sua tenuta a Seggiano sul monte Amiata, in provincia di Grosseto. Un parco dedicato all’arte contemporanea, famoso in tutto il mondo, che ospita già oltre cento installazioni di cinquanta artisti diversi, gestito dalla Fondazione Onlus che porta il nome dell’artista stesso.
L’"Acqua Golem", dopo la mostra a Marina di Grosseto e dopo essere stato tra i protagonisti della nota kermesse dedicata ai temi ambientali “Festambiente”, entra dunque a far parte del prestigioso “Giardino” incastonato in uno degli luoghi più suggestivi della campagna toscana.
Una piccola cerimonia ha accolto l’Acqua Golem all’arrivo al Giardino di Seggiano.
Hanno partecipato all’inaugurazione l’artista Daniel Spoerri, il maestro Angelo Maineri (scultore che ha realizzato l’opera), Susanne Neumann, vicepresidente della Fondazione, il Presidente di Acquedotto del Fiora, Tiberio Tiberi, il sindaco del comune di Seggiano Gianpiero Secco, il sindaco di Arcidosso Jacopo Marini e l'ex sindaco di Seggiano Daniele Rossi.
"Acqua Golem” è una scultura in unico esemplare alta oltre 2 metri e mezzo, costruita assemblando elementi di condutture e saracinesche idrauliche utilizzate negli impianti di Acquedotto del Fiora, con parti in resina, acciaio e ottone e caratterizzata da un sistema idraulico a ricircolo di acqua che le conferisce le caratteristiche di “fontana”.
L'artista svizzero ha trovato ispirazione per questa opera visitando le sorgenti presenti sul monte Amiata, uno spettacolo che lo ha affascinato tanto da voler creare una sorta di "guardiano dell'acqua", così da sottolineare l'importanza della tutela e della salvaguardia della risorsa idrica.
Daniel Spoerri – artista rumeno di nascita e naturalizzato svizzero – è stato uno dei fondatori del movimento artistico del Nuovo Realismo, iniziato nel 1960. È stato allora che Spoerri ha creato il suo primo “dipinto in trappola”, dando vita alla Trap Art, che fa della materia e della natura un elemento di produzione artistica. Spoerri è anche l’inventore della Eat Art, ossia dell'arte interattiva fatta con prodotti alimentari, in cui l'artista si confronta con i principi fondamentali della nutrizione.
La sua notorietà ad un pubblico più vasto degli appassionati di arte, si deve al successo che ottennero i suoi famosi assemblages di oggetti pescati nei mercati o nelle discariche. I più conosciuti sono, probabilmente, quelli dedicati alle tavole apparecchiate così come appaiono dopo il pasto, con rimasugli di oggetti quotidiani segnati dall’uso, tracce del vissuto fissate per sempre e trasformate in opere d’arte.
Gli oggetti sono accostati in un’apparente causalità creando nuove relazioni e nuove logiche del tutto diverse dalle finalità pratiche e funzionali per le quali erano stati realizzati. È il potere demiurgico dell’artista che sottrae gli oggetti alla loro quotidianità e crea, per loro, un nuovo senso che li trasforma in opera d’arte.
Anche “Acqua Golem” è un assemblaggio di pezzi sottratti alla loro funzione originale e trasformati, intrappolati, nel guardiano della preziosa risorsa idrica.
Lo stesso “Giardino” che Daniel Spoerri ha iniziato a realizzare alla metà degli anni Novanta è un grande assemblage non ancora concluso. La superficie del parco, la campagna toscana, i suoi scorci, le prospettive, sono il supporto dove il quale il Maestro colloca, in modo apparentemente casuale, le sue sculture e quelle di molti artisti divenuti suoi amici come Arman e Jean Tinguely, appartenenti al Nuovo Realismo
Il Giardino di Spoerri è aperto al pubblico dal 1997. Attualmente sono presenti 108 opere di 50 artisti diversi, da scoprire in un terreno di circa 16 ettari, attraverso un suggestivo viaggio nel mondo dell’arte contemporanea. Il Giardino può essere visitato da Pasqua fino ad ottobre, in inverno solo su prenotazione. Per i visitatori sono disponibili anche camere nella villa all’interno del parco, bar e ristorante con numerosi rimandi alla Eat Art e alla enogastronomia amiatina.