ARCIDOSSO - Nel corso del dibattito i consiglieri hanno riflettuto sulle competenze del nuovo Ente e sul rapporto che dovrà avere con gli altri livelli istituzionali. Rivolgendosi ai consiglieri comunali, Leonardo Marras ha detto: “Vi lasciamo una Provincia che è perfettamente in piedi, che non ha arretrato di un centimetro rispetto ai propri compiti istituzionali. In questi mesi abbiamo continuato a lavorare avendo ben presente quali sono le necessità del territorio. Si apre per voi una fase complessa, di grande cambiamento che vi troverete a gestire da qui a pochi giorni. Fatelo con la consapevolezza che avete qualcosa di solido su cui porre le basi”.
“A partire dall'indizione dei comizi elettorali, consiglieri comunali e sindaci - continua Marras - saranno gli unici elettori e i potenziali eletti del nuovo Consiglio provinciale. Interpretare questo ruolo significa essere consapevoli delle nuove responsabilità che non saranno più solo nei confronti dell'elettorato del vostro comune, ma di tutta la provincia. Questo passaggio è fondamentale per non gettare al vento quello che è stato costruito in questi anni, e continuare a garantire una forte rappresentatività al territorio. Dipenderà molto dalla capacità dei Comuni di restare uniti: spetta a loro decidere se credere nel progetto della nuova provincia e trarne i massimi benefici, oppure rimanere chiusi in se stessi ed indebolirsi. Perdere la dimensione territoriale delle politiche di sviluppo sarebbe un grave errore”.
“Riguardo alle competenze della nuova Provincia – ha aggiunto Marras – la partita è ancora aperta. E' in corso un complesso dibattito a livello nazionale. Io sono convinto che alcune funzioni fondamentali, che continuano ad essere previste dal decreto Delrio, rimarranno alla Provincia, come la viabilità, la pianificazione territoriale, i lavori pubblici, la tutela dell'ambiente. Per intendersi, la Provincia si è già attrezzata per far fronte anche quest'anno all'emergenza neve e in generale a tutte le emergenze che si possono verificare in inverno sulle strade, perché ci sono funzioni che devono essere costantemente presidiate e richiedono mezzi e competenze tecniche specialistiche particolari, che non possono essere gestite dal singolo Comune. Credo che pur con tutti i limiti che la Riforma Delrio dimostra di avere, questo passaggio deve essere colto da tutti noi come l'occasione per dare all'Italia un assetto istituzionale migliore e garantire il meglio alla nostra comunità.”