GROSSETO - “Eccellenza monsignor Rodolfo Cetoloni,
grossetani, autorità civili, militari e religiose, rappresentanti del mondo economico, dell'associazionismo e del volontariato,la festa di San Lorenzo ci trova di nuovo insieme per un'occasione solenne.
La solennità deriva dal luogo di culto, sicuramente, ed è legata alla fede dei credenti, ma le celebrazioni del patrono, nella nostra città, hanno sempre un significato speciale, che va oltre la religione. Nella cattedrale non si raccolgono solo i fedeli; ci sono anche i grossetani che oggi vogliono ricordare la propria identità, celebrare la storia e la cultura cittadina; e c'è chi, pur appartenendo a credi diversi, vuole rendere omaggio alla nostra tradizione e unirsi in un momento di raccoglimento che non conosce barriere. L'affollatissima processione di ieri sera ne è stata la dimostrazione.
Quest'anno poi la festa di San Lorenzo ci offre l'occasione per ringraziare, di cuore, il nostro vescovo Rodolfo, arrivato a guidare la Diocesi proprio un anno fa.
Preziosa la sua presenza. È bastato poco tempo per accorgersi del valore dell'uomo e della guida spirituale. Sono stati dodici mesi di lavoro intenso, portato avanti con discrezione ed energia. E il messaggio che vogliamo cogliere e fare nostro è quello dell'impegno per gli altri e del “farsi esempio, un buon esempio, per tutti noi”.
Lavorare in silenzio, lavorare insieme, lavorare per un servizio da offrire, lavorare per tracciare la strada per un futuro migliore. Qualunque sia l'ambito del proprio impegno. E soprattutto se si siede in enti e istituzioni pubbliche.
Grazie vescovo Rodolfo, se oggi più che mai sentiamo forte questo messaggio. La tua proposta di legare la festa del patrono a un'iniziativa solidale è la dimostrazione di quanto sia importante pensare sempre a una soluzione, a un'idea, a un progetto che possa venire incontro a chi, per vari motivi, vive in stato di bisogno.
Le difficoltà si possono, sì, superare con risposte concrete, soluzioni tangibili, ma prima ancora del bisogno ci sono le persone con i loro vissuti. E ciò che conta, prima di tutto, è esserci, ascoltare i racconti di ciascuno. Cosa non facile e spesso impedita dalle pastoie burocratiche e dalla fretta di fare presto per passare ad altro e ad altri.
Il “sociale” rappresenta per la pubblica amministrazione una voce prioritaria, a cui cerchiamo di dare spazio e risorse, pur nella ristrettezze economiche di questi ultimi anni, ma oltre alle risorse economiche oggi più che mai sono fondamentali le risorse umane e professionali con le quali affrontare emergenze nuove, complesse, diversificate.
Per questo il nostro è ormai diventato un lavoro corale, che coinvolge la sfera pubblica e quella privata, le associazioni di volontariato e la chiesa.
Tutti insieme riusciremo, forse, a offrire una speranza e una via d'uscita dal bisogno.
La raccolta di San Lorenzo è uno degli strumenti per farlo. Ma molte altre sono le iniziative che ogni giorno vengono realizzate in città per dare una mano e un po' di conforto a chi soffre. Spesso questo accade in silenzio e nell'anonimato. Di questo dovremmo essere tutti fieri. E se possibile prendere sempre nuovi spunti e nuovi esempi.
San Lorenzo anche quest'anno ci ha invitati a riflettere e noi cogliano con favore questo invito. A lui, con l'offerta del cero votivo da parte della città di Grosseto, chiediamo di continuare a sorvegliare sulla nostra comunità. Noi ci impegneremo a fare, ciascuno nel proprio ruolo, a seconda dei compiti e delle competenze, la nostra parte per il bene di tutti.
Nel salutare i grossetani e augurare loro una felice festa di San Lorenzo, ringrazio il nostro vescovo Rodolfo, il Capitolo della cattedrale, le autorità presenti e tutti voi cari cittadini e villeggianti per la vostra partecipazione che è sempre così sentita e affettuosa”.
Emilio Bonifazi