GROSSETO - A due giorni dalla tragedia di Refrontolo, il Comune del Trevigiano dove hanno perso la vita 4 persone a causa di una bomba d'acqua, il vicepresidente regionale della Cia Enrico Rabazzi interviene sulla vicenda.
“Siamo arrivati all'assurdo: individuare tra i responsabili della tragedia di Treviso anche i i vigneti del Prosecco, significa non solo non conoscere il mondo agricolo e dunque parlare a vanvera ma anche attaccare un comparto, quello primario, i cui lavoratori sono sempre stati i guardiani del territorio, spesso svolgendo anche lavori non di loro competenza.
Premesso che le condizioni climatiche stanno mettendo tutti a dura prova” aggiunge il vice presidente regionale Cia Toscana “è evidente, a chi non voglia usare questa vicenda per motivi lontani dal benessere comune, che simili tragedie, come quelle accadute anche in Toscana negli ultimi anni, sono colpa di una politica miope, sorda e lontana dalle richieste di aiuto arrivate dagli agricoltori. Anzichè aiutare le imprese agricole delle zone svantaggiate con giusti incentivi, in questi anni chi ci governa ha aumentato tasse, restrizioni, vincoli e imposizioni burocratiche Molti imprenditori sono stati costretti a riconvertire la produzione con la conseguente scomparsa di molte aziende zootecniche. Ma è proprio in queste aree” continua Rabazzi “ che la zootecnia è sinonimo di tutela perchè l'agricoltore è il primo a proteggere e a valorizzare l'ambiente. Oggi invece con i tagli imposti dal governo la manutenzione e la tutela del territorio sono una chimera.
Fatti come quelli di Treviso, di Massa Carrara o dell'Albinia sono tragedie annunciate. Non solo: la politica in Toscana come nel resto d' Italia è diventata ostaggio di un ambientalismo estremo di un “no” ad oltranza, tanto che l'imprenditore che ripulisce il bosco, gli argini e i letti dei fiumi o raccoglie gli arbusti potrebbe essere perseguibile Abbiamo stravolto il concetto stesso di agricoltura e questi sono i risultati. Di contro nelle aree urbane si continua a cementificare: ogni giorno viene sottratta terra all'agricoltura rendendo il nostro territorio sempre più vulnerabile.
Come Confederazione degli Agricoltori” conclude Rabazzi “siamo i primi a essere contrari ad uno sfruttamento selvaggio dell'ambiente, siamo i primi a chiedere che gli interventi di manutenzione vengano monitorati, ma siamo anche i primi a chiedere pari dignità per chi lavora in agricoltura, per chi produce cibo di qualità e dunque tutela la nostra salute e non ultimo per chi tiene il nome del Made in Italy alto nel mondo; per questo riteniamo che attribuire la responsabilità del dramma di Refrontolo ai vigenti di Prosecco sia un'eresia. Auspico invece a nome di tutti gli agricoltori che questa vicenda faccia riflettere i nostri rappresentanti , anche quelli regionali e locali.”