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LAV: "5000 euro a chi riesce a fornire informazioni sul lupo ucciso a Semproniano

Il duro comunicato di Giacomo Bottinelli

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GROSSETO - La LAV mette a disposizione la somma di 5.000€ come ricompensa per chi fornirà informazioni utili ad identificare i responsabili della morte del lupo ucciso ieri a Semproniano (Grosseto), e di qualunque degli altri lupi e canidi uccisi con lacci, fucilate e bastonate da marzo 2013 ad oggi in provincia di Grosseto. 11 gli animali uccisi finora: un triste record di livello nazionale. Uccisioni punibili in base all’articolo 544-bis del Codice penale con la reclusione fino a due anni, e che possono anche configurare il reato di furto venatorio.


La gravissima situazione che si sta verificando in Maremma, con una simile scia di crimini seriali nei confronti degli animali, non ha finora portato, purtroppo, a nessuna imputazione. Né si è a conoscenza dello sviluppo delle indagini in merito. Per questo la LAV scriverà al Procuratore Capo della Repubblica di Grosseto, sollecitando un’azione investigativa che permetta di mettere fine a una strage che si sta portando avanti con modalità da crimine organizzato da parte di ignoti.

L’apice del fenomeno si è verificato il 13 febbraio 2014, quando gli operai del Comune di Scansano ritrovarono una testa mozzata di lupo o ibrido appesa sulla rotatoria di ingresso all’abitato con un cartello che inneggiava allo sterminio dei predatori e accusava LAV, Enpa e WWF. Il primo della serie dei casi recenti avvenne il 18 marzo dello scorso anno, quando un canide fu trovato ucciso nella piazza di Roccalbegna.

“E’ difficile credere che nessuno sul territorio abbia elementi che possano aiutare a individuare i colpevoli in una scia di sangue così lunga che prosegue da oltre un anno”, dichiara Massimo Vitturi, responsabile nazionale Settore Caccia e Fauna Selvatica della LAV. “Il lupo lasciato cadavere a Semproniano è l’ennesima vittima che non può restare impunita, né possono restarlo le altre”.

“Siamo convinti che una forma di omertà copra i responsabili di queste orribili azioni, che per la maggior parte sono concentrate in pochi Comuni – dichiara Giacomo Bottinelli, responsabile LAV Grosseto – ed è proprio questo muro che dobbiamo abbattere, anche per ripristinare un’immagine civile della Maremma”.

“Quest’ultimo caso arriva peraltro proprio nel pieno della stagione turistica amplificando le ripercussioni negative. In Regione la LAV fa parte del Tavolo tecnico per la prevenzione alle predazioni – aggiunge Bottinelli –  ed ha presentato alcuni giorni fa un pacchetto di proposte per la riduzione del randagismo canino, ma evidentemente gli sforzi comuni per raggiungere obiettivi concreti – e il recente stanziamento di ben quattro milioni di euro da parte della Regione - non possono che essere danneggiati da questi atti violenti e criminali, dai quali tutta la Maremma civile deve prendere le distanze e contribuire a far punire esecutori e mandanti”.

Proprio pochi giorni fa,  infine, il Ministro delle politiche agricole Martina ha risposto a un’interrogazione della deputata del Movimento 5 Stelle, Chiara Gagnarli, assicurando che “ il Corpo Forestale dello Stato ha intensificato notevolmente e da molto tempo l’attività di controllo e contrasto del fenomeno del bracconaggio nell’area”. La LAV ritiene doveroso che anche i Carabinieri e le altre Polizie diano alle indagini un salto di qualità e quantità, necessari per bloccare i responsabili di questi animalicidi.





Giacomo Bottinelli
Responsabile Sede Territoriale Provinciale
LAV Grosseto

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