GROSSETO - Un viaggio fuori dal Palazzo, fatto di 26 tappe, 204 incontri, 12mila km percorsi su una Fiat Punto a metano. Lungo questo itinerario il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, in otto mesi ha incontrato oltre 5mila persone. Un'esperienza così intensa e coinvolgente, che da oggi è anche un libro, il primo scritto dopo quasi 15 anni di impegno amministrativo in Regione, da assessore alla sanità per dieci anni, da presidente adesso per quasi cinque. Si chiama “Viaggio in Toscana”, si compone di 166 pagine, costa 15 euro ed è edito da Donzelli.
Il libro è diviso in due parti: un'introduzione storico politica sul riformismo toscano e una cronaca di viaggio in 37 capitoli, più un’appendice, con le informazioni sulle singole tappe.
C'è anche quella nell'Amiata grossetana, una cronaca ragionata di quel 22 ottobre 2013, ovvero della prima tappa del suo viaggio, interamente dedicata a questa zona. E il racconto del Viaggio contenuto nel libro inizia proprio con le storie dei giovani amiatini che hanno partecipato con successo al progetto regionale Giovanisì.
Quella giornata è iniziatia nel comune di Castel del Piano, frazione di Montenero d’Orcia. Presso il Centro agricoltura sociale si è tenuto l’incontro con i produttori dei consorzi Dop e Doc castagna, olio, vino, birra. Sempre a Montenero d’Orcia ho fatto visita al frantoio Franci, e subito dopo al pronto soccorso e all’ospedale di Castel del Piano. Infine nella sala consiliare del comune ho incontrato prima i giovani del servizio sociale e del progetto «Ecco Fatto», poi gli imprenditori della zona.
La convinzione da cui parte Rossi è che una regione come la Toscana non si governi stando in ufficio, tanto che mai un presidente della Toscana aveva percorso in lungo e in largo il territorio regionale.
Il tratto distintivo della presidenza Rossi è proprio questo: la presenza in prima persona in tutte le situazioni di emergenza e difficoltà, dalle alluvioni alle crisi aziendali, dai treni dei pendolari agli ospedali. Questo lungo viaggio è stata l’occasione per ascoltare, toccare con mano problemi e potenzialità che richiedono - per essere trasformati in opportunità di sviluppo – l'impegno coordinato della Regione con le istituzioni locali e nazionali.
Tra le risposte volute da Rossi per reagire alla crisi al primo posto c'è il Progetto GiovaniSì con i suoi 88mila beneficiari sotto i 34 anni. E poi la scelta di difendere la dignità dei pendolari con numerosi blitz sui treni e le denunce fatte in prima persona, e anche le nuove norme regionali che bloccano le costruzioni su tutte le aree a rischio idraulico e nelle zone agricole.
Quello di Rossi è poi il resoconto delle sue visite nelle tante imprese eccellenti che si sono affermate proprio in questi anni di crisi. Il successo dell’export, in Toscana cresciuto più della media nazionale, si deve anche a loro. Poi c'è la politica. Rossi parla del recente voto europeo e amministrativo, soffermandosi su Livorno e su Renzi al quale manda un avvertimento, mettendolo in guardia dal rischio di “scolorire l’identità della sinistra” perché, lo dice con Machiavelli, “non si possono soddisfare i grandi con onestà e senza danno per gli altri, mentre invece si può soddisfare il popolo. Perché quello del popolo è un fine più onesto di quello dei grandi”.