RISPESCIA - “Destinare i terreni incolti e abbandonati di proprietà pubblica alle cooperative giovanili e ai cittadini interessati – afferma Angelo Gentili, della segreteria nazionale di Legambiente – diventa essenziale non solo per valorizzare questi spazi ma anche per restituirli all’attività agricola. Soprattutto in un momento come questo in cui assistiamo sempre più all'abbandono delle aree agricole, con tutte le evidenti problematiche legate al dissesto idrogeologico, alla forte diminuzione di occupati nel settore e alla mancata valorizzazione delle tradizioni agricole locali. Questo percorso oltre ad avere una specifica funzione dal punto di vista sociale e occupazionale, ha come obiettivo la valorizzazione della filiera agricola locale e il coinvolgimento dei giovani nella coltivazione dei terreni. Dove c’è agricoltura c’è presidio territoriale, difesa dei suoli, regimazione delle acque, contrasto al dissesto idrogeologico, alle frane e agli smottamenti, oltre a un rapporto importantissimo con le tradizioni locali”.
Per questo Legambiente e Banca della Maremma, con Angelo Gentili della segreteria nazionale di Legambiente e Francesco Carri presidente Bcc Grosseto, hanno colto con interesse e soddisfazione la recente disposizione della Regione Toscana che prevede proprio un’apposita legislazione che favorisce la destinazione dei terreni statali incolti a i soggetti interessati instituendo una vera e propria banca della terra. L'associazione del Cigno e l'Istituto di credito si impegneranno a favorire la realizzazione di orti urbani gestiti da cittadini e cooperative, per un progetto prettamente agricolo che ha anche presupposti di natura sociale e ambientale.