ISOLA DEL GIGLIO - “Il mio compito principale sarà quello di trasferire i metodi che derivano dalla ricerca medica agli aspetti di gestione amministrativa di una comunità come quello del Giglio. Nelle scienze biomediche le decisioni vengono prese sull’evidenza dei fatti, sulla condivisione delle scelte, sul rispetto del dato oggettivo e sull’ analisi dei risultati. Ecco, quello che vorrei fare come sindaco è questo: consultare i cittadini, basarmi su dati oggettivi, adottare provvedimenti, valutare a posteriori la loro applicazione, l’efficacia e la loro ricaduta nei confronti della popolazione”. La prof. Paola Muti, uno dei maggiori esperti mondiali in campo oncologico e candidata alla carica di sindaco per l’isola del Giglio nella lista “Progetto Giglio” ha le idee chiare su come gestirà l’incarico di primo cittadino dopo il 25 maggio. Responsabile degli studi di prevenzione dei tumori in una delle più importanti Università del Nord America, dopo essere stata per anni direttore scientifico dell’Istituto nazionale dei tumori dell’Istituto Regina Elena di Roma, la prof. Muti intende portare la sua grande esperienza internazionale “per far sì - dice - che la gestione amministrativa sia trasparente, efficiente, condivisa”. “Vanno prese decisioni certe ed essere operativi – spiega -. Faccio un esempio, se dobbiamo decidere su fonti di energia alternativa dobbiamo basarci sull’evidenza dei fatti e capire in zone simili alle nostre cosa si sia preferito, valutare i risultati e poi capire le esigenze dei cittadini. Ma il tutto si basa su dati certi, non opinioni”. “In una comunità piccola come la nostra, poi, è possibile sperimentare forme di democrazia diretta che coinvolgano l’intera comunità o settori specifici, che di volta in volta possono essere chiamati ad esprimersi su una proposta. Lontano dai politici di professione, vogliamo portare aria nuova. In particolare nel favorire l’imprenditoria giovanile attraverso la creazione di consorzi e cooperative di giovani che garantiscano servizi per la comunità. Ma anche ponendo molta attenzione agli anziani attraverso l’implementazione della telemedicina che permetta di superare gli ostacoli imposti dal mare, spesso anche grosso, per effettuare un esame o una visita. Oggi, la tecnologia permette di organizzarci in modo che molta parte degli esami diagnostici possano essere effettuato sull’isola, collegata in modo virtuale con il continente”. Ma la prof. Muti non dimentica anche l’educazione e i più giovani: “Gli istituti scolastici dell’Isola rappresentano un grosso problema dal punto di vista edilizio. Bisogna combattere ipotesi di pluriclassi che rischiano di limitare fortemente l’apprendimento dei nostri scolari”. Insomma, i problemi dell’Isola sono tanti ma, dice: “Spero che i cittadini comprendano l’importanza di affidarsi a chi per anni ha vissuto nei principali centri di ricerca del pianeta perché possa portare la sua esperienza di una politica nuova, moderna, al servizio dei cittadini”.