ROCCASTRADA - "La caccia è un valore sociale autentico per la nostra comunità: è quella parte dell’antica cultura rurale che è ancora viva e vitale ed è collante prezioso del nostro tessuto associativo. Ma è soprattutto una componente importante della gestione del territorio, perché contribuisce in maniera rilevante alla conservazione della natura, alla difesa della biodiversità, alla valorizzazione delle risorse ambientali, al mantenimento degli equilibri faunistici.
La squadra di caccia, da noi, è un presidio sociale importante, oltre che del territorio: è una ricchezza che vogliano tutelare ma è necessario, adesso, ricercare e costruire di un nuovo e più moderno rapporto fra mondo agricolo e mondo venatorio, fondato sull’obbiettivo comune di ripristinare e mantenere gli equilibri faunistici su tutto il territorio, comprese le aree protette, in particolare per le specie ungulate che, con presenze e densità fuori controllo, compromettono il prioritario rilievo delle attività di produzione agricola. È necessario, inoltre, che Stato e Istituzioni destinino le risorse provenienti dalle tasse versate dai cacciatori, come previsto dalla legge, all’ambiente, al comparto rurale, alla gestione faunistica.
Inoltre, riteniamo che, con la riforma delle Province, la gestione faunistico venatoria dovrà contare su una più incisiva pianificazione regionale, su un ripensamento ed un rafforzamento degli Atc per una gestione più efficace, un ruolo di sussidiarietà importante svolto dalle Associazioni Venatorie. Proprio per questo vediamo di favore i possibili processi di unificazione delle organizzazioni dei cacciatori italiani".