FOLLONICA– Si è verificato un nuovo crollo, il secondo in meno di due mesi, all'interno della cava di Montioni, nel comune di Follonica. L'ex area mineraria, ora discarica per i residui di lavorazione del biossido di titanio provenienti dalla zona industriale di Scarlino, si trova all'interno del Parco interprovinciale di Montioni ed accoglie le tonnellate di materiale in una struttura che copre a strati gran parte dell'area e che si erge per molti metri in altezza. Questa “piramide” due giorni fa, complice la forte pioggia, è stata interessata da un vasto movimento franoso, che è sceso verso il bosco, creando crepacci e voragini. “Mesi fa abbiamo visitato il sito, insieme ai sindaci di Follonica e Scarlino – afferma Marco Stefanini dell'associazione ambientalista “La Duna di Follonica” - era una bella giornata assolata e abbiamo ricevuto assicurazioni sulla stabilità e sulle procedure di sicurezza del luogo, per quanto notammo una sughera gigantesca che a stento reggeva il materiale che gli avevano addossato. Adesso, in meno di due mesi, con un po' di pioggia forte, che dalle nostre parti è tutt'altro che inusuale, ci troviamo davanti a due smottamenti di non poco conto.” La Duna esprime preoccupazione per il bosco circostante ma anche per il personale lavorante all'interno della discarica, per non parlare di chi fruisce del parco, che può trovarsi coinvolto in una frana: “è stato pensato ai pericoli per gli operai e per chi frequenta il bosco? - domanda ancora Stefanini -crediamo sia il caso che il comune di Follonica, proprietario dell'area in concessione, nomini un collegio di tecnici specializzati per capire cosa sta accadendo, come se le pratiche per il conferimento dei gessi rossi siano state opportune e ben fatte”. La Duna di Follonica auspica che sia fatta chiarezza sulla vicenda e sulla gestione del sito di stoccaggio nei confronti della cittadinanza, per evitare il ripetersi di episodi simili.