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Il Def taglia la sanità, Mugnai: "Rossi se ne occupi o Toscana ko"

"Se i tagli di risorse statali andranno a sommarsi con i passivi già in essere il sistema sanitario toscano rischia il ko tecnico"

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FIRENZE - Da solo, il buco nelle casse della Asl 1 di Massa Carrara con i suoi 420 milioni di euro equivale alla metà circa dei tagli previsti dal Def al Fondo Sanitario nazionale per il 2014: Come sosterrà, la Toscana, una eventuale ulteriore contrazione delle erogazioni statali? E’ preoccupato, il Vicepresidente della Commissione sanità Stefano Mugnai che rivolge al governatore toscano Enrico Rossi un appello preciso: "Anziché pensare a rimpastini che tanto sanno di uno spoil system immolato ai correntismi nel Pd – incalza – la prossima volta che incontra il premier Renzi, il presidente della Regione farà meglio a occuparsi di scongiurare tagli al fondo sanitario o in Toscana il settore andrà definitivamente ko".
Le considerazioni di Mugnai poggiano sui numeri: "Rossi ha sempre inteso minimizzare la portata di quanto accaduto a Massa – ricorda l’esponente di Fi – ma la portata di quella voragine oggi si palesa in tutta la sua enormità. Basti pensare che, da solo, quel buco di bilancio equivale a circa la metà dell’intero taglio previsto per il 2014 al Fondo sanitario per tutta l’Italia, stimato nel Def a 868 milioni. Ovvio: se i tagli di risorse statali andranno a sommarsi con i passivi già in essere, e Massa in questo non è la sola Asl, il sistema sanitario toscano rischia il ko tecnico. Per altro qui il governo nazionale, amico del  governo regionale, altro che cambiare verso: la tecnica è quella trita e ritrita dei tagli lineari indiscriminati".
Quanto alla Toscana, qui coi tagli ai servizi, osserva il Vicepresidente della Commissione sanità, siamo al fondo del barile: "Tra blocchi del turn over per il personale medico, primariati vacanti, liste d’attesa ormai inaccettabili e fuori controllo, la situazione è talmente pesante che i casi anche clamorosi di malasanità divengono una conseguenza terribile ma da mettere in conto: errori in sala operatoria come quello emerso giusto ieri di un paziente oncologico operato al rene sano, scambi di paziente con esiti talvolta purtroppo anche fatali come nell’agosto scorso a Grosseto o pochi mesi prima a Careggi a Firenze, l’errore diagnostico all’ospedale di Orbetello che nell’estate scorsa fece scattare un’ispezione ministeriale, l’ambulanza prima di defibrillatore in Versilia…".
La responsabilità, secondo Mugnai, è politica: "La giunta toscana – riflette il Consigliere regionale – negli anni ha fatto della sanità un totem macina-consensi, un luogo ‘politico’ in cui attribuire poltrone e incarichi appesantendo apparati e burocrazie a scapito dei servizi. In questo, la giunta ha dimostrato una volontà pervicace tanto da abdicare dal dovere di produrre un reale e trasparente governo del sistema. E complice la nebbia, si sa, si possono fare molte cose. Da tutta la legislatura manca il Piano sanitario. Ciascuna Asl, ormai, fa repubblica a sé con un’unica mission: tagliare. E i cittadini, che già pagano fior di tasse oltre a esosi ticket: il loro interesse che fine fa?"
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