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FOLLONICA - "La situazione del fosso Cervia e della ciclabile che frana di continuo è uno dei grandi paradossi delle amministrazioni follonichesi di questi anni. I crolli - spiega Marco Stefanini dell'associazione La Duna - si susseguono ai bordi di quello che era un argine a servizio del fosso, fenomeni di inquinamento o presenza di elementi maleodoranti appaiono e scompaiono, causando grandi alzate di toni d'estate quando viene vietata la balneazione ai lati dello sbocco a mare.
Poi tutto torna a tacere a stagione finita, come se si trattasse di caldane estive e non si corresse il rischio di ritrovarsi con acque putride e nere in piena stagione, con i turisti a guardare. Ora è vero che l'opera strada/ciclabile è di interesse pubblico, ma sarebbe bene che l'amministrazione follonichese facesse chiarezza su chi ha deliberato tale opera, chi l'ha eseguita, chi ha firmato la congruenza dell'esecuzione e come sia stata fatta.
Personalmente - conclude Stefanini - credo che dovrebbe essere chi ha costruito la strada/ciclabile a dover rispondere dei danni e non i cittadini. Sarebbe il caso di fare chiarezza, con nomi e cognomi e una volta per tutte".
