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Legambiente lancia la campagna per le adozioni degli amici a 4 zampe

Legambiente: “Un’efficace linea guida per ridurre contemporaneamente il fenomeno del randagismo e quello delle predazioni”

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GROSSETO - Il Piano strategico per la riduzione del randagismo canino, presentato dalla Provincia di Grosseto nell’ambito del progetto Ibriwolf, rappresenta un segnale concreto che Legambiente sottolinea con forza in modo positivo. Un lavoro corale che ha accolto le numerose indicazioni del mondo delle associazioni e dei portatori d’interesse in questo ambito. A tal proposito Legambiente lancia la campagna per le adozioni degli amici a 4 zampe, invitando i cittadini a visitare i canili e adottare, là dove possibile, un cane.
“Il Piano sul randagismo rappresenta un’efficace linea guida per ridurre il fenomeno del randagismo nella nostra provincia. Riducendo il numero dei cani abbandonati e vaganti - afferma Angelo Gentili, della segreteria nazionale di Legambiente -, e facilitando le adozioni dei cani da parte delle famiglie grossetane, si favorisce una custodia più accurata di quelli destinati alla guardianìa e agli allevamenti, riducendo in modo significativo anche il fenomeno delle predazioni. Le decisioni della Giunta regionale devono essere rese effettive in tempi brevi, soprattutto per la questione dei rimborsi e dei danni diretti e indotti, così come dell’assistenza agli allevatori o dello smaltimento delle carcasse in azienda. Di fondamentale importanza anche il sostegno politico ed economico, con la realizzazione in tempi rapidi di strumenti efficaci per la riduzione del problema, come dissuasori e recinzioni, senza tuttavia dimenticarsi di tutelare il lupo: animale protetto come da direttiva Habitat”.
Quello del randagismo è un problema da combattere con sistemi adeguati, come l'utilizzo corretto dell’anagrafe canina, per garantire migliori condizioni di benessere ai cani abbandonati o senza custodia e, allo stesso tempo, favorire con tenacia il fenomeno dell’adozione. Così facendo si riduce in maniera significativa anche il fenomeno delle predazioni, molto spesso causate non dal lupo ma da cani inselvatichiti che utilizzano metodi e atteggiamenti diversi dall’animale protetto (attacchi diurni, uccisione di numerosi capi, ecc.). Legambiente sottolinea infine l’importanza degli allevatori, che rappresentano un presidio fondamentale per la tutela, gestione e conservazione delle aree agricole interne, e per la difesa dai fenomeni di dissesto e degrado.
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