GROSSETO - Maria Valeria Cittadini Curatolo confermata alla presidenza della sezione di prodotto Olivicola di Confagricoltura Grosseto. Lo ha deciso l’assemblea, riunitasi presso la cooperativa Vallebruna, dopo la revisione voluta dall’associazione che ha ridotto il numero delle sezioni e di quello dei consiglieri, operando una robusta razionalizzazione e ottimizzazione. L’occasione ha permesso di fare il punto della situazione sul comparto della olivicoltura toscana e in particolare maremmana. “A livello di produzione – ha detto il Claudio Volpi, esperto di Confagricoltura Livorno - quella toscana ammonta a 100mila quintali di olio. Si tratta di un livello medio basso che si allinea a quello dell’anno precedente con una perdita di circa il 40%. Sul fronte del prezzo, quello iniziale di 5,5 euro al litro è stato superato, dopo il raccolto, ed oggi si è attestato a 6,7 euro al litro.” Partendo da questi dati il presidente Antonfrancesco Vivarelli Colonna ha richiamato tutti ad un impegno maggiore, a partire dal consorzio di tutela dell’Igp Toscano. “Occorre nuova linfa – ha tuonato Vivarelli - e un impegno più deciso del Consorzio oltre ad un maggiore impegno delle strutture più importanti. Il mercato oggi è invaso dagli oli calabresi e portoghesi e pertanto si rende necessaria una rieducazione del consumatore alla specificità degli oli toscani che hanno perduto il ruolo di leader a loro storicamente riconosciuto e si sono purtroppo uniformati agli altri. Anche il recente articolo sul New York Times che riprende quanto scritto da Tom Mueller sul suo libro, ha sbagliato nell’impostazione, parlando di qualità dell’olio toscano quando in realtà avrebbe dovuto citare l’olio extravergine italiano che solo in rarissimi casi non è fatto con oli italiani; ha parlato della qualità dell’olio toscano e che alcuni oli di origine italiana non sono realizzati con oli extravergini italiani.” Vivarelli ha poi affrontato il tema dell’aggravio burocratico imposto ai produttori di olio dal decreto legislativo 299/2013 con il quale si chiede la tenuta di registri di carico e scarico dell’olio. “La burocrazia – ha spiegato il presidente di Confagricoltura Grosseto – l’ha fa da padrona in quanto sono stati aggiunti aggravi con l’obbligo dei produttori di iscriversi al Sian, ricevere la password e dichiarare ciò che viene venduto. In pratica tutti quelli che confezionano olio hanno questo obbligo, anche chi lo produce per un uso poco più che personale. Peccato – continua Vivarelli – che già tutti i produttori siano già identificati in fase di molitura l’unico effetto è una perniciosa duplicazione burocratica, perché con il registro di controllo dei dati si ha garanzia di tracciabilità. Come Confagricoltura - conclude - abbiamo combattuto una battaglia in solitaria a livello ministeriale per evitare tutto questo a fronte di una tiepida, se non assente, posizione delle altre organizzazioni sindacali. Ma non ci fermeremo e continueremo nel perorare questa causa che aggiunge inutili orpelli senza risolvere realmente il problema.” Oltre a Maria Valeria Cittadini Curatolo il consiglio della sezione di Prodotto Olivicola si compone di Saverio Bazzan, Chiara Olivi, Roberta Cavallini, Massimo Severi e Francesca Gilardi, con i quali Vivarelli si è complimentato auspicando il loro protagonismo nel lavoro che dovrà essere svolto insieme all’associazione.