GROSSETO - Arriva un altro importante risultato a difesa della fauna ittica locale, ottenuto grazie agli sforzi della Provincia di Grosseto: un esemplare di cheppia è stato trovato nella parte superiore dell'Ombrone; il pesce, a rischio estinzione, è riuscito a risalire il fiume grazie all'impianto realizzato dalla Provincia all'altezza della diga di Ponte Tura e a raggiungere, così, la zona di riproduzione. Da sempre la Provincia di Grosseto è stata attenta alla conservazione delle specie ittiche del territorio; in particolare, molti sforzi sono stati rivolti al potenziamento degli incubatoi per la produzione di trote per il ripopolamento delle acque montane e dell'Amiata. In questo ultimo anno però l'attenzione, insieme al Consorzio di Bonifica, è stata data allo sbarramento di Ponte Tura sull'Ombrone. Questa diga, costruita a fine ottocento per permettere la bonifica delle zone malariche a valle, rappresenta, da sempre, un ostacolo insormontabile per i pesci che in primavera migrano verso monte per raggiungere le zone di riproduzione. L'impossibilità di molte specie di riprodursi ha ridotto di molto il potenziale ittico del corso d'acqua grossetano. A questo scopo negli anni 90 era stata progettata e costruita sul lato sinistro della diga un passaggio per pesci per permettere loro di superare questo ostacolo. Negli ultimi due anni, si sono però rese necessarie alcune modifiche, per adattarlo alle mutate condizioni idrologiche legate al clima ormai diverso, anche coinvolgendo tecnici provenienti dalla Francia e specializzati in questo settore. Lo sforzo comune della Provincia di Grosseto e del Consorzio di Bonifica, insieme al supporto delle Associazioni di Pesca, ha portato oggi a migliorare e rendere funzionale il passaggio per pesci. Questo è fondamentale per la sopravvivenza, in particolare, della cheppia, una specie che vive in mare e che risale il fiume Ombrone per riprodursi. Un tempo questa specie era abbondante e segnalata fino oltre l'abitato di Paganico. Durante un sopralluogo di controllo dei tecnici della provincia, è stata rinvenuta per la prima volta, un esemplare femmina di cheppia che stava risalendo l'Ombrone nella parte superiore, insieme ad altre specie di pesci. Si tratta di un grande risultato internazionale, che premia gli sforzi fatti in questi anni, la cheppia, infatti, è una specie protetta a livello europeo, oltre che nazionale e regionale. Con la riapertura delle rotta migratoria, si apre dunque una nuova speranza per il fiume Ombrone e per la fauna ittica presente.
Si comunica che sono state modificate le zone di frega con divieto di pesca totale:
dal 1 aprile al 30 giugno, periodo di riproduzione della cheppia, nel fiume Ombrone, nel tratto compreso tra 50 metri sopra la scala di risalita fino a circa 950 metri a valle della scala, dove finisce la massicciata in pietra, vige il divieto di pesca totale.