ROMA - Due interrogazioni parlamentari di Sel (una alla Camera e una al Senato) per chiedere al Governo “risposte urgenti” in merito al futuro dei lavoratori della Eurovinil - l’azienda grossetana protagonista nel settore manifatturiero-industriale per quasi 60 anni - che da stamattina stanno protestando di fronte ai cancelli dello stabilimento dopo le notizie della presunta chiusura del ramo produttivo grossetano.
“Novanta persone rischiano di restare senza lavoro – dice l’Onorevole grossetana Marisa Nicchi (Sel), prima firmataria dell’interrogazione - La Eurovinil è sinonimo di sicurezza in tutto il mondo, offre servizi e strutture alla Protezione Civile, al Ministero alla Difesa. E’ un’azienda che rende prestigio al territorio maremmano e offre servizi fondamentali nel campo delle emergenze. Dalle tende gonfiabili da campo ai giubbotti di salvataggio, Eurovinil ha operato in numerose aree del mondo come Somalia, Afghanistan, Iraq, Bosnia. Una qualità insostituibile che non può essere smantellata senza una seria trattativa. Basta licenziamenti, la Maremma ha già pagato abbastanza in termini di lavoro”.
“Non possiamo semplicemente prendere atto dei 90 licenziamenti – ha aggiunto la senatrice di Sel Alessia Petraglia - Serve una risposta forte del governo che per ora si è limitato agli annunci. Servono atti concreti urgenti per aiutare le aziende in crisi, tutelare i diritti dei lavoratori, investire risorse per la creazione di nuovi posti di lavoro veri e non precari. Siamo solidali con i lavoratori, ma prima di tutto intendiamo attivarci ad ogni livello per scongiurare questa chiusura”.