ORBETELLO - "L’inaugurazione della mostra Activate Sitoco, che si terrà domani alle 17 nei locali della ex Polveriera Guzman, offre lo spunto per ricominciare a parlare di uno di principali nodi urbanistici legati al nostro territorio: la Sitoco, appunto. All’interno della mostra - dichiara il sindaco Monica Paffetti - si potranno visionare i progetti sperimentali elaborati da prestigiose facoltà di architettura, quali quelle di Roma Tre e dall’Università di Hannover, facoltà che hanno focalizzato la loro attenzione sul tema dell’archeologia industriale, categoria nella quale la struttura della Sitoco rientra a pieno titolo.
La mostra Activate Sitoco, oltre a presentare questi progetti, darà l’opportunità di discutere e parlare delle varie opportunità legate alla riqualificazione della Sitoco che, pur essendo un’area privata, è assoggettata a pianificazione attuativa tramite un processo di concertazione con l’amministrazione pubblica.
La Sitoco comprende una metratura vastissima e che deve essere sottoposta a bonifica nella sua interezza, ma che rappresenta anche un tratto fortemente identificativo del nostro territorio.
Qualsiasi intervento di riqualificazione, come detto sopra, deve essere necessariamente preceduto dalle operazioni di bonifica della zona che viene annoverata a pieno titolo nella categoria dei SIN (siti di interessa nazionale), ovvero tra quei 56 siti nazionali che devono essere appunto oggetto di bonifica.
Ci auspichiamo pertanto che il Ministero dell’Ambiente concentri un’attenzione maggiore nei confronti di questi siti dato che i SIN rappresentano un patrimonio e una problematica di interesse nazionale e non solo locale e che hanno bisogno di risorse ingenti al fine di poter essere recuperati.
Nei prossimi mesi ci iscriveremo alla rete dei SIN nazionali proprio al fine di poter fare una pressione maggiore nei confronti del Ministero dell’ambiente.
La bonifica e il destino della Sitoco - conclude Paffetti - rappresentano da molti anni uno dei temi caldi dell’urbanistica orbetellana che, insieme alla Sipe Nobel, all’Idroscalo e al porto di Talamone, rappresenta un’opportunità di rilancio e di creazione di nuovi posti di lavoro che porterebbe solo vantaggi al nostro territorio.
Proprio per questo stiamo lavorando senza sosta per sciogliere tutti questi nodi, per non abbandonare a loro stessi strutture che possono essere importantissime sia per la nostra identità che per il rilancio socio-economico del territorio".
La mostra Activate Sitoco, oltre a presentare questi progetti, darà l’opportunità di discutere e parlare delle varie opportunità legate alla riqualificazione della Sitoco che, pur essendo un’area privata, è assoggettata a pianificazione attuativa tramite un processo di concertazione con l’amministrazione pubblica.
La Sitoco comprende una metratura vastissima e che deve essere sottoposta a bonifica nella sua interezza, ma che rappresenta anche un tratto fortemente identificativo del nostro territorio.
Qualsiasi intervento di riqualificazione, come detto sopra, deve essere necessariamente preceduto dalle operazioni di bonifica della zona che viene annoverata a pieno titolo nella categoria dei SIN (siti di interessa nazionale), ovvero tra quei 56 siti nazionali che devono essere appunto oggetto di bonifica.
Ci auspichiamo pertanto che il Ministero dell’Ambiente concentri un’attenzione maggiore nei confronti di questi siti dato che i SIN rappresentano un patrimonio e una problematica di interesse nazionale e non solo locale e che hanno bisogno di risorse ingenti al fine di poter essere recuperati.
Nei prossimi mesi ci iscriveremo alla rete dei SIN nazionali proprio al fine di poter fare una pressione maggiore nei confronti del Ministero dell’ambiente.
La bonifica e il destino della Sitoco - conclude Paffetti - rappresentano da molti anni uno dei temi caldi dell’urbanistica orbetellana che, insieme alla Sipe Nobel, all’Idroscalo e al porto di Talamone, rappresenta un’opportunità di rilancio e di creazione di nuovi posti di lavoro che porterebbe solo vantaggi al nostro territorio.
Proprio per questo stiamo lavorando senza sosta per sciogliere tutti questi nodi, per non abbandonare a loro stessi strutture che possono essere importantissime sia per la nostra identità che per il rilancio socio-economico del territorio".