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Presentato il percorso tattile nel Duomo di Grosseto per non vedenti e ipovedenti

“Bello e accessibile: quando un luogo d’arte incontra la civiltà”

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GROSSETO - Percorso tattile, audioguide e QR-code. La Cattedrale di San Lorenzo, patrimonio artistico, storico, architettonico, culturale ed affettivo di Grosseto, oltre che principale luogo di culto della Diocesi di Grosseto diventa sempre più “accessibile”.
Oggi, sabato 15 marzo, alle ore 16 nel Duomo è stato infatti presentato pubblicamente il percorso tattile “L’arte dell’invisibile”, il cui obiettivo è proprio quello di rendere il Duomo un luogo di culto sempre più alla portata di coloro che convivono con diverse forme di disabilità motoria o sensoriale.
 
LA GIORNALISTA FIAMMA SATTA MADRINA DELL’EVENTO
Insieme al Vescovo Rodolfo Cetoloni, ha accolto l’invito ad essere presente a Grosseto la giornalista Fiamma Satta, che dal 2009 ogni martedì cura su La Gazzetta dello Sport la rubrica “Diversamente aff-abile, diario di un’invalida leggermente arrabbiata”, da cui ha preso forma l’omonimo blog. Nel 2012 ha
pubblicato il libro “Diario diversamente affabile” (Add edizioni). La giornalista romana aveva già avuto modo di apprezzare e far conoscere sul suo blog la realizzazione della rampa del Duomo di Grosseto.
Il progetto “L’arte dell’invisibile”, finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri-Dipartimento per le Pari opportunità e curato dall’associazione di volontariato Madre Teresa presieduta da Alessandro Baccetti, in collaborazione con l’Ufficio diocesano Beni culturali ecclesIastici e con l’Ufficio diocesano Progettazione, ha
preso forma grazie alla preziosa consulenza dell’Unione italiana ciechi ed ipovedenti-sezione di Grosseto.
Punta a stimolare i non vedenti e gli ipovedenti a frequentare gli spazi della città ed a conoscere il nostro patrimonio storico-artistico andando oltre le barriere che sembrerebbero imposte dalla menomazione visiva.
 
IL PERCORSO IN TRE TAPPE
All’interno della Cattedrale di San Lorenzo è stato infatti allestito un vero e proprio percorso tattile per avvicinare l’arte ai non vedenti ed aiutarli a percepire la bellezza che si manifesta in ogni opera frutto dell’arte e dell’ingegno umano. Il percorso si sviluppa in tre tappe, lungo la navata sinistra: in una prima tavola tattile è possibile conoscere la pianta del Duomo; in una seconda il Fonte battesimale e infine nella terza l’immagine della Madonna delle Grazie.
Le tavole sono state realizzate da due artigiani grossetani - padre e figlio - Beppe e Marco Anselmi, che collaborano da anni con la sezione grossetana dell’Unione ciechi nella realizzazione di questo tipo di supporti.
Le persone non vedenti oltre a “toccare” potranno anche ascoltare grazie alle cinque audioguide disponibili in Cattedrale, che raccontano – in italiano ed in inglese – tutto ciò che è utile conoscere del Duomo come opera architettonica, così come del Fonte battesimale e della Madonna delle Grazie.
Per impreziosire ulteriormente la fruibilità e l’accessibilità ad uno dei principali monumenti culturali di Grosseto, in ogni tavola tattile sono stati inseriti anche i QR-code (abbreviazione di Quick response code), codici a barre bidimensionali nella cui memoria sono conservate una serie di informazioni sulla Cattedrale,
sulla Madonna delle Grazie di Matteo di Giovanni e sul Fonte battesimale di Antonio Ghini, opere di notevole valore artistico che testimoniano il Rinascimento in Maremma. Basta avvicinare il proprio telefonino o smartphone al QR-code per “scaricare” i testi e avere, così, modo di approfondire la conoscenza di questo
importante monumento cittadino.
Il progetto “L’arte dell’invisibile” rappresenta in qualche modo la seconda tappa del più ampio percorso di accessibilità al Duomo, avviato con l’inaugurazione della rampa, grazie alla quale persone diversamente abili costrette in sedia a rotelle o con difficoltà di deambulazione hanno la possibilità di accedere alla Chiesa
Cattedrale direttamente dall’ingresso principale. Ora il Duomo si arricchisce di mezzi ulteriori per essere goduto anche nei suoi aspetti artistici ed architettonici da persone non vedenti o ipovedenti, contribuendo ad abbattere ulteriormente le barriere non solo architettoniche e sensoriali, ma anche culturali che si frappongono tra spazi civici, che per loro natura dovrebbero essere per tutti, e persone con diverse abilità.
 
I PERCORSI PRATICO-FORMATIVI
“Il progetto, tra i primi in Italia all’interno di un edificio di culto – spiegano Sabrina Morandi, responsabile dell’Ufficio diocesano progettazione e Olivia Bruschettini, responsabile dell’ufficio diocesano Beni culturali ecclesiastici – non si esaurisce nell’installazione delle tavole tattili, delle audioguide e dei QR-code, ma si completa coi percorsi pratico-formativi con cui avvicineremo all’arte i non vedenti attraverso la stimolazione dei sensi e il coinvolgimento emozionale ‘toccando’ l’arte e lasciandosi toccare da essa. I partecipanti, coinvolti dalla sezione grossetana dell’Unione italiana ciechi e ipovedenti, saranno aiutati a sviluppare la percezione tattile e la capacità di riconoscimento dei diversi materiali attraverso il tatto e l’udito, a conoscerne le tipologie artistiche e simboliche e le loro tecniche di lavorazione”, concludono Morandi e Bruschettini.
Nei percorsi presso la Cattedrale, i partecipanti potranno infatti toccare oltre ai supporti tattili appositamente realizzati, vari elementi come la facciata, i portoni, il fonte battesimale, le colonne ed altri elementi interni, accompagnati dalle storiche dell’arte Olivia Bruschettini, Patrizia Scapin ed Elisabetta Bini, che li condurranno in un percorso sensoriale che viene sperimentato per la prima volta nella città di Grosseto.
“La Diocesi di Grosseto è particolarmente felice di questo progetto che vede la Cattedrale nuovamente al centro di un percorso di integrazione e di civiltà – commentano il Vescovo Rodolfo e mons. Franco Cencioni, direttore dell’Ufficio diocesano Beni culturali – Se la fede è per tutti e se l’arte sacra per secoli
ha rappresentato una delle principali e più popolari forme di educazione alla bellezza che viene da Dio e di formazione delle coscienze, anche oggi deve continuare a stimolare la ricerca del bello, del buono e di ciò che ci rende persone. Avvicinare alla disabilità gli strumenti che la scienza, la ricerca e la tecnologia offrono significa davvero recuperare il senso profondo della dignità di ogni creatura e di ricostruire spazi di civiltà”.
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