GROSSETO - "Dieci miliardi di riduzione dell’Irpef per i lavoratori con redditi fino a 1500 euro al mese (più o meno 10 milioni di italiani) che dovrebbero ritrovarsi circa 80 euro netti al mese in più in busta paga e un taglio dell’Irap del 10%, finanziato da un aumento dell’aliquota sulle rendite finanziarie, bot esclusi, dal 20 al 26%.
Sblocco di 68 miliardi totali di debiti della Pubblica amministrazione e misure in tema di lavoro, con il contratto a termine che non potrà ’ durare piu’ di tre anni e non dovra’ piu’ avere una causale.
Se le misure annunciate da Renzi, formalmente approvate come impegno dal Consiglio dei Ministri, troveranno pratica applicazione, il giudizio ad una prima lettura e’ positivo, anche se rimane una importante iniquità da sanare: se è giusto infatti sostenere i redditi più bassi riteniamo iniquo che i benefici Irap e le riduzioni Irpef taglino fuori oltre tre milioni di piccole imprese senza dipendenti, penalizzando i redditi piu’ bassi dei microimprenditori.
Indubbiamente potrà esserci una ricaduta positiva sui consumi e alcuni interventi a favore delle Pmi serviranno ad alleviare le grandi difficoltà in cui versa questo comparto fondamentale della nostra economia, ma riteniamo che questi interventi debbano essere più equi ed efficaci.
Naturalmente questo tentativo di invertire una tendenza, fino ad oggi molto negativa, va misurato nel merito e dunque per esprimere un giudizio definitivo ci riserviamo di vedere nel dettaglio gli atti tecnici, dal Def al Dl attuativo, che secondo quanto dichiarato da Renzi sarà realizzato da qui al 30 aprile del 2014, comunque in tempo per essere in vigore dal 1 maggio. Riteniamo però positivi il taglio energico alla spesa pubblica (buona parte delle risorse dovrebbe infatti arrivare dalla spending review), le misure che favoriscono i consumi e che vanno nella direzione di ripresa del mercato interno, e le semplificazioni annunciate in tema di lavoro".