ORBETELLO - Monica Paffetti, sindaco di Orbetello, interviene per fare chiarezza sullo stato della laguna: "Già nella relazione conclusiva del comitato istituzionale dell’ordinanza n. 3569 del consiglio dei ministri del 5 marzo del 2007, al fine del passaggio in ordinario della gestione della laguna di Orbetello, si progettava l’istituzione dell’accordo di programma tra enti al fine di evitare una frammentazione delle competenze per gli interventi necessari per la gestione ordinaria dei bacini.
Nelle conferenze tra enti che si sono susseguite negli anni, uno degli obiettivi sempre presenti (e messo nero su bianco nelle ordinanze di protezione civile e del presidente del consiglio dei ministri) e condiviso da tutti gli enti – comune, Provincia e Regione - è stato quello di istituire il soggetto giuridico, proprio come previsto dalla commissione interistituzionale: questo obiettivo è sempre stato perseguito, ma in questi anni non era mai stato raggiunto.
Ricordiamo che il passaggio in regime ordinario è stato determinato dalla riforma nazionale della legge di protezione civile del 12 luglio 2012 e che ha interrotto tutti i commissariamenti nazionali a seguito dello scandalo della gestione Bertolaso.
La successiva delibera del consiglio dei ministri datata 03 agosto dello stesso anno ha determinato di fatto la chiusura dello stato di emergenza della laguna di Orbetello fissandone la data al 30 settembre 2012.
Urge puntualizzare una cosa però. Dati alla mano il comune di Orbetello ha avuto il commissariamento più lungo di Italia, ben diciannove anni, durante i quali l’emergenza non è stata affatto superata, anzi.
Il passaggio dal commissariamento alla gestione ordinaria, quindi, è stato determinato da un’ordinanza del consiglio dei ministri, non certo da un atto discrezionale dell’amministrazione comunale. Questo passaggio ha determinato un modo di lavorare diverso dalla gestione commissariale, senza alcuna deroga sulle normative per gli appalti o su quella per la tutela dell’ambiente e soprattutto con entrate e finanziamenti nemmeno paragonabili. Il modus operandi del periodo relativo al commissariamento, quindi, non è più applicabile e nemmeno può essere preso in considerazione. La gestione forse un po’ superficiale dei soldi pubblici durante il periodo commissariale è da considerarsi in parte responsabile per la difficile situazione nella quale ci troviamo al momento.
Ricordiamo che la laguna è un bene demaniale, non comunale, un bene che interessa quindi non solo la nostra collettività , ma che per le sue peculiarità uniche in Europa interessa tutto il paese: non deve stupire in questo senso la richiesta avanzata al MEF – da parte della Regione - di contribuire economicamente alla risoluzione delle gravi problematiche che da anni investono la laguna. In un periodo di forte crisi economica nel quale i comuni devono sottostare ai pressanti vincoli del patto di stabilità , e anche gli enti provinciali e locali devono assoggettarsi alla spending review con le risorse che arrivano con il contagocce, è difficile pensare di poter risolvere un problema che in diciannove anni di commissariamento ha fatto pochissimi fatti avanti nonostante le deroghe e i poteri speciali concessi da quel sistema di gestione.
Nell’ambito del regime commissariale, tra l’altro, al fine di garantire una buona programmazione nella direzione del passaggio in ordinario, sarebbero stati necessari tre passaggi, utili non solo per la tutela della laguna, ma anche per i cittadini. Primo passaggio sarebbe stato quello di coinvolgere immediatamente il MEF al fine di ottenere una sua partecipazione economica della raccolta delle alghe. Secondo la costituzione dell’ente laguna. Terzo iniziare la bonifica della parte pubblica, nella fattispecie per quanto riguarda i fanghi.
In questo spirito di collaborazione tra enti, a seguito degli eventi alluvionali che hanno messo in ginocchio il nostro territorio, la Regione Toscana ci è venuta in aiuto, gestendo come soggetto attuatore la pubblicazione del bando pubblico per la raccolta delle alghe e prendendo temporaneamente il posto del comune di Orbetello. Nel 2013 il costo complessivo della gestione del sistema laguna è stato di 1.882.538,00 euro, contro i 1.925.325,00 euro del 2012, ricordando che per tutto il 2012 le alghe sono state trattate in regime di deroga e ammassate a Patanella. Con l’arrivo del passaggio in ordinario sono invece diventate, ai sensi di legge un rifiuto e come tali sono stati gestiti tramite una convenzione tra Comune, Regione e ATO per un costo totale di 808.000,00 euro. Alla luce di questi dati, quindi, la gestione della laguna in regime ordinario ha determinato un calo dei costi portando parallelamente alla risoluzione completa dell’annoso problema dello smaltimento delle alghe che adesso non saranno più accumulate a Patanella.
L’accordo di programma sottoscritto nel mese di febbraio 2014, serve a transitare la gestione della laguna dal commissariamento fino all’istituzione dell’ente laguna che era contenuto, ricordiamo, nella proposta di legge presentata dalla Regione Toscana nella precedente legislatura – quindi sotto il governo Berlusconi -, legislatura che si è ben guardata dal portarla avanti e che se fosse invece stata approvata avrebbe comportato che ora non ci saremmo trovati nelle difficoltà che la fine del commissariamento – ricordiamo avvenuta ex lege e non in maniera discrezionale – ha comportato e avremmo avuto già una ordinata gestione da parte di tutti gli enti, compreso lo Stato nella figura dei suoi ministeri competenti".