FOLLONICA - Soluzioni abitative per le giovani coppie, aumento del numero di residenti, patrimonio pubblico sempre in ordine e una spinta per l’edilizia. Sono solo alcuni dei benefici che potrebbe portare il cosiddetto housing sociale, uno dei punti che contraddistingue il programma elettorale di Andrea Benini, candidato alle primarie del centrosinistra follonichese. Un’alternativa da prendere in considerazione, secondo il candidato, per gli edifici dell’ex Ilva: “Con il termine housing sociale - spiega Benini - si intende una tipologia di interventi residenziali tesi a favorire il diritto alla casa per tutte quelle fasce sociali che, pur disponendo di un lavoro e di una certezza economica, vivono comunque situazioni di vulnerabilità e di incertezza che non gli permettono di pagare con continuità un affitto o un mutuo. Si rivolge quindi a una fascia di popolazione maggioritaria, in particolare tra le giovani famiglie e le giovani coppie che pur volendo costruirsi una una vita in autonomia, provando a puntare sul proprio futuro devono scontrarsi con le difficoltà e le precarietà del mercato del lavoro, con la qualità del lavoro malaparata o sottopagato, con le scarsissime garanzie e protezioni sociali. Non si tratta, quindi, di soluzioni per chi necessita di assistenza ma per agevolare la possibilità di costruire un futuro nella loro città alle giovani famiglie follonichesi, affrontando in modo concreto e innovativo, con soluzioni anche di grande qualità costruttiva, il tema della casa”. L’amministrazione dovrebbe quindi, secondo Benini, individuare delle aree da immettere sul mercato a condizioni calmierate dove realizzare interventi residenziali, da vendere e affittare a canoni convenzionati o da affittare con patto di futura vendita. “Questa formula - continua Benini - è particolarmente interessante perché consente, entro un ragionevole arco di tempo, di trasformare i canoni versati mensilmente in conto prezzo. Il vantaggio per le giovani coppie è chiaro: in un primo momento possono avere l’alloggio in affitto e, entro alcuni anni, optare per l’acquisto senza perdere quanto versato fino a quel momento”. La nuova legge regionale, oggi in fase di approvazione, fa dell’housing sociale uno dei propri principi e riconosce gli alloggi sociali come standard urbanistico. "Follonica dovrà guardare a questi temi con molte prospettive: per prima cosa favorire chi intende accedere al mercato abitativo e non ne ha le possibilità, tendere all’aumento dei residenti nel comune con tutte le positive ricadute (evitando che i giovani si trasferiscano nei paesi vicini), riqualificare attraverso questo strumento pezzi di città che altrimenti risulterebbero privi di vita. Il pensiero va ad alcuni edifici dell’ex Ilva - conferma Benini - e anche a zone oggi marginali che potrebbero essere così recuperate, non dimenticando infine aree che entreranno nella disponibilità dell’amministrazione a seguito dell’attuazione di piani di sviluppo provati. Il tutto senza consumare altro territorio e dando impulso all’edilizia, un settore messo a dura prova dalla crisi”. Come raggiungere questi obiettivi? "Bisogna individuare le aree nelle disponibilità dell’amministrazione (e quelle che lo saranno in un prossimo futuro) da destinare a questa finalità, adeguare gli strumenti urbanistici alle nuove necessità ed emanare bandi per l’individuazione di soggetti che, una volta avute a disposizione le aree a prezzi calmierati, si impegnino a realizzare alloggi da vendere a cifre convenzionate e alloggi da affittare con patto di futura vendita".