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Geotermia in Amiata, la questione arriva in Parlamento

La Rete Nazionale NO Geotermia Elettrica, di cui fa parte Sos Geotermia, promuove una giornata di mobilitazione a Roma il 5 marzo

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GROSSETO - Il Parlamento italiano ha deciso di incentivare con una grande quantità di risorse economiche la produzione di energie "pulite" per contrastare le emissioni in atmosfera di gas clima alteranti, per il contenimento delle emissioni di gas serra, per lo sviluppo delle fonti rinnovabili e dell’efficienza energetica, anche per limitare l'energia prodotta dal carbone che è quella più pericolosa per la salute e il cambiamento climatico.
Difficile non essere d'accordo: bisogna cambiare, anche se costa innovare. A pagare questi incentivi sono tutti i consumatori di energia con una tassa sulle bollette elettriche.
Ma sta accadendo che la Giunta regionale Toscana, quelle provinciali di Grosseto e Siena e i Sindaci dell'Amiata, tutti d'accordo, hanno deciso che una parte molto consistente di questi fondi pubblici per la produzione di energia elettrica pulita siano assegnati ad una fonte che invece è più inquinante di quella del carbone: quella geotermica dell'Amiata.
Non solo le centrali geotermiche dell' Amiata, a parità di energia prodotta, sono più inquinanti di quelle a carbone per le immissioni in atmosfera di gas serra e acidificanti, ma emettono anche notevoli sostanze cancerogene ed è statisticamente dimostrato che in Amiata molte malattie sono dovute alla presenza crescente delle stesse sostanza emesse anche da quelle centrali: mercurio, arsenico, boro, radon, ecc.
Quegli stessi politici non sanno spiegare la causa dell'eccesso di mortalità, statisticamente significativo del +13% negli uomini rispetto alla media dei comuni limitrofi non geotermici e acconsentono che quegli impianti consumino una grandissima quantità di acqua in esaurimento, che ancora oggi rifornisce tre province -Grosseto, Siena e Viterbo-, e senza che esista ancora il Bilancio idrico completo che garantisca l'acqua prioritariamente ai consumi potabili e all'agricoltura.
Come definire un uso delle risorse pubbliche con le quali si incrementano attività nettamente contrarie alle finalità dichiarate dal legislatore, a danno dei cittadini, sottraendo quelle stesse risorse all'incremento delle produzioni effettivamente alternative e rinnovabili?
Sembra impossibile ed invece sta avvenendo da molti anni e nessuno ancora interviene.
Per denunciare questa realtà, Sos Geotermia insieme agli altri comitati della Rete Nazionale NO Geotermia Elettrica promuovono per il 5 marzo una giornata di mobilitazione nazionale con un convegno e conferenza stampa presso la  Camera dei Deputati e presidio in piazza Montecitorio che vedrà la partecipazione di scienziati indipendenti e alcuni parlamentari italiani più attenti al problema.
Invitiamo quindi i cittadini, gli amministratori locali a partecipare all'iniziativa per poter ascoltare gli uomini di scienza, i parlamentari e gli amministratori che la pensano diversamente sulla innocuità e rinnovabilità della geotermia, soprattutto quella praticata in Amiata dall'Enel.
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