GROSSETO - Era il 24 febbraio 1984 quando un giovanissimo don Giorgio Nencini, allora 31enne, fu mandato come parroco a Montepescali. Sono trascorsi trent’anni da quell’arrivo e oggi la comunità parrocchiale del piccolo borgo che sormonta Grosseto ha voluto festeggiare il suo parroco in modo semplice, ma pieno di gratitudine e affetto.
Questa mattina nella chiesa di S. Niccolò, la Messa festiva delle ore 11 è stata ancor di più un atto di ringraziamento a Dio per il dono del sacerdozio che don Giorgio ha speso in tutti questi anni tra gli abitanti di Montepescali. Al ministero in parrocchia, monsignor Nencini assomma anche l’altro impegnativo servizio di cappellano militare. Attualmente è vicario episcopale per l’Aeronautica Militare, dopo essere stato cappellano del Reggimento Savoia Cavalleria e aver preso parte alle missioni di pace in Kosovo, Bosnia, Iraq e Afghanistan. E nonostante questo servizio lo porti a dividersi tra Roma e la Maremma, il suo legame con la parrocchia di Montepescali è solidissimo. Lo hanno dimostrato oggi i parrocchiani, che hanno organizzato una festa davvero piena di gioia e di amicizia per ricordare i trent’anni del suo ministero di parroco.
All’inizio della liturgia domenicale, molto curata, due parrocchiani a nome della comunità hanno letto un saluto di ringraziamento a don Giorgio, ricordando quel 24 febbraio 1984 quando quel “giovane e baldanzoso prete” salì “sulla collina”. “In breve tempo – hanno sottolineato – la tua vitalità contagiosa e la tua autorevolezza hanno fatto breccia. Sei da subito diventato parte di noi col tuo sorriso gioviale, la tua serena fiducia. Di tempo ne è passato dal tuo arrivo, sei diventato monsignore, hai vissuto missioni di pace all’estero, ma continui a essere il parroco della tua prima comunità”.
Durante la processione offertoriale sono stati portati all’altare due doni che la comunità ha fatto a don Giorgio per l’occasione: una bellissima ceramica realizzata da un parrocchiano e con dipinto Montepescali e una targa – anch’essa in ceramica - che celebra l’anniversario trentennale.
Alla fine è stato don Giorgio a regalare il suo ringraziamento a tutti. “Montepescali è bello prima di tutto per la gente che vi abita”, ha esordito e, ricordando quel 24 febbraio 1984, ha rivolto un pensiero “alle persone che non ci sono più e con cui ho condiviso tanto”. Don Nencini ha parlato di questi trent’anni come di un periodo fatto soprattutto di “momenti belli e indimenticabili”, contrassegnati “dalla relazione umana anche con persone che non condividono la fede” e di “cammino spirituale con molti”. Ha ringraziato tutti “per i gesti semplici che in questi anni mi avete offerto e che a volte mi hanno stupito tanto erano generosi”. Ha poi voluto ricordare il compianto vescovo Adelmo Tacconi “che mi ha ordinato prete e mi ha inviato qui”. “Negli stadi della mia vita – ha concluso – tutti siete stati importante per aiutarmi a prendere sempre più coscienza del mio essere prete, padre e pastore tra voi e per voi”. Infine don Giorgio ha voluto chiedere “perdono se in qualche occasione non sono stato elemento unificante”.
La festa è proseguita con un momento conviviale.
All’inizio della liturgia domenicale, molto curata, due parrocchiani a nome della comunità hanno letto un saluto di ringraziamento a don Giorgio, ricordando quel 24 febbraio 1984 quando quel “giovane e baldanzoso prete” salì “sulla collina”. “In breve tempo – hanno sottolineato – la tua vitalità contagiosa e la tua autorevolezza hanno fatto breccia. Sei da subito diventato parte di noi col tuo sorriso gioviale, la tua serena fiducia. Di tempo ne è passato dal tuo arrivo, sei diventato monsignore, hai vissuto missioni di pace all’estero, ma continui a essere il parroco della tua prima comunità”.
Durante la processione offertoriale sono stati portati all’altare due doni che la comunità ha fatto a don Giorgio per l’occasione: una bellissima ceramica realizzata da un parrocchiano e con dipinto Montepescali e una targa – anch’essa in ceramica - che celebra l’anniversario trentennale.
Alla fine è stato don Giorgio a regalare il suo ringraziamento a tutti. “Montepescali è bello prima di tutto per la gente che vi abita”, ha esordito e, ricordando quel 24 febbraio 1984, ha rivolto un pensiero “alle persone che non ci sono più e con cui ho condiviso tanto”. Don Nencini ha parlato di questi trent’anni come di un periodo fatto soprattutto di “momenti belli e indimenticabili”, contrassegnati “dalla relazione umana anche con persone che non condividono la fede” e di “cammino spirituale con molti”. Ha ringraziato tutti “per i gesti semplici che in questi anni mi avete offerto e che a volte mi hanno stupito tanto erano generosi”. Ha poi voluto ricordare il compianto vescovo Adelmo Tacconi “che mi ha ordinato prete e mi ha inviato qui”. “Negli stadi della mia vita – ha concluso – tutti siete stati importante per aiutarmi a prendere sempre più coscienza del mio essere prete, padre e pastore tra voi e per voi”. Infine don Giorgio ha voluto chiedere “perdono se in qualche occasione non sono stato elemento unificante”.
La festa è proseguita con un momento conviviale.