FOLLONICA - "La ricerca è un viaggio e io non sono neanche lontamente all'inizio del mio viaggio personale". Così esordisce Sacha Naspini, scrittore maremmano che abbiamo incontrato nella città del golfo, dove attualmente risiede, prossimo alla pubblicazione del suo ultimo romanzo: “Il Gran Diavolo”, incentrato sulla figura di Giovanni Dè Medici, detto anche Giovanni dalle Bande Nere.
Nato a Grosseto nel 1976, Sacha sente fin dalla tenera età l'impulso di scrivere, anche grazie ai nonni maremmani che gli raccontavano novelle, filastrocche e storie della Maremma. Un impulso che sfocerà, nel 2004, a San Giorgio a Cremano (NA) dove vince il premio "Massimo Troisi". Da qui Sacha partecipa a moltissimi concorsi in varie parti d'Italia.
Tutte esperienze che lo aiuteranno a sondare l'ambiente letterario e a confrontarsi con il mondo editoriale anche fuori dai confini italiani: sempre desideroso di conoscere la realtà intorno a lui dedica moltissimo tempo a viaggiare in Europa, e non solo. Viaggi erranti, fatti spesso in treno, come quelli fatti in passato da Hesse, Scott Fitzgerald o Kerouac, scrittori che come lui hanno acquisito tante storie.
"Ho rischiato la galera in Marocco per qualcosa che tra l'altro non avevo fatto - ammette senza svelare altri particolari - e, a parte una chitarra rotta, non ho ho avuto altre conseguenze". Appassionato della narrativa pura, Sacha Naspini arriva al suo primo romanzo nel 2006 con “L'ingrato – novella di Maremma”, ispirato tra l'altro ad un personaggio follonichese scomparso qualche anno fa in circostanze tragiche, mentre l'anno dopo arriva il noir con “I sassi”, da cui poi esplode l'ispirazione che lo porterà a pubblicare un libro all'anno, fino all'ultimo, di prossima pubblicazione, romanzo storico “Il Gran Diavolo”.
Da circa 2 anni Sacha Naspini risiede a Follonica, dopo un lungo peregrinare in varie città italiane, ma sta già mettendo in cantiere un altro viaggio all'estero perchè, al pari della sua vena letteraria, la voglia di cercare la narrativa pura ancora non si è placata. Perchè viaggiare per Sacha è anche questo, una ricerca che non può fermarsi, al pari della vita.