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L’Arte etrusca alla Casa Circondariale di Massa Marittima in mostra fino al 25 aprile

Tra i visitatori l’illustre Prof. Francesco Mallegni scienziato antropologo pisano

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MASSA MARITTIMA - La mostra archeologica allestita all’interno della Casa Circondariale di Massa Marittima è aperta ogni sabato alle visite del pubblico su prenotazione. Ha riscosso un bel successo di presenze e di visibilità tra gli esperti del settore, tanto che gli organizzatori hanno deciso di posticipare la chiusura della mostra. Si tratta di un’esposizione allestita direttamente nella zona detentiva della struttura, che raccoglie una serie di interessanti reperti archeologici recentemente rinvenuti nel sito etrusco di Santa Teresa a Gavorrano ad accogliere i visitatori ed illustrare la mostra saranno proprio i detenuti del carcere appositamente formati.
Il progetto è stato realizzato dalla Direzione della Casa Circondariale e dall’Amministrazione Comunale di Massa Marittima, che ha messo a disposizione l’Ufficio Musei del Settore Politiche Culturali per la parte organizzativa e di coordinamento, insieme alla Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana, che ha concesso il prestito dei reperti, le autorizzazioni necessarie e ha realizzato l’allestimento della mostra presso il carcere. Il Comune di Gavorrano, ha prestato le vetrine per l’esposizione e l’apparato didattico della mostra, compresi i cataloghi e la Cooperativa Sistema Museo ha progettato e realizzato la formazione dei detenuti che fungono da guida ai visitatori. Ad oggi gli ospiti della mostra sono stati oltre duecento tra cui diverse scolaresche di Massa Marittima,  Piombino e Grosseto. La mostra è stata inoltre arricchita da eventi, tra cui una conferenza tenuta dalla dr.ssa Cinzia Murolo, direttrice del Museo Archeologico di Piombino, nella stessa occasione, c’è stata la visita dell'antropologo il prof. Francesco Mallegni, lo scienziato pisano che ha ricostruito la storia di santi e papi, imperatori e cavalieri, contadini e massaie, appositamente invitato dall’Assessore Giacomo Michelini suo collaboratore, ha così commentato l’esposizione: “è un’iniziativa perfettamente interessante; ho trovato che i detenuti che ci hanno accompagnato fossero molto preparati e personalmente sono favorevole a questo tipo di eventi che stimolano gli orizzonti e gli interessi di chi in questo momento si trova in una condizione di difficoltà: del resto la storia di questa regione così ricca di testimonianze etrusche e romane merita ampiamente di essere indagata e rappresentata”. Anche l’educatrice del carcere Marilena Rinaldi commenta “la mostra ha costituito un rilevante valore aggiunto al percorso tratta mentale e di risocializzazione dei detenuti, ormai più padroni del ruolo di guida; le visite costituiscono una apertura ad un modo di relazioni nuovo, motivo di arricchimento e di riflessione anche per chi entra in carcere”. “La mostra archeologica allestita nel nostro carcere,  - commenta il direttore della Casa Circondariale Carlo Alberto Mazzerbo- ha costituito un’esperienza coinvolgente per la sua capacità di attrarre visitatori e, quindi, mettere in relazione l’istituzione penitenziaria e i detenuti con il mondo esterno. E’ stata particolarmente gradita la presenza di scolaresche, con le quali si sono avuti momenti di confronto su temi di legalità ed esecuzione penale.”
Per visitare l’esposizione basta prenotarsi ai seguenti recapiti: e-mail cc.massamarittima@giustizia.it , tel. 0566.904187,  fax 0566.905691. Unici accorgimenti: far pervenire le prenotazioni comprensive di nome, data e luogo di nascita, entro il mercoledì precedente alla visita e portare con sè al momento dell’accesso alla struttura, solo un documento di identità.
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