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Misericordia, il grido di aiuto dei sindacati: "Mancano posti letto e gli orari di lavoro sono impropri"

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GROSSETO - Mancanza di posti letto e difficoltà ad erogare le corrette prestazioni da parte del personale sanitario, riduzione del personale infermieristico, di supporto e del ruolo tecnico sanitario; sistematico ricorso allo straordinario, spesso utilizzato in maniera impropria, e assegnazione di turni supplementari al personale, con ricadute negative in termini di orario di lavoro, di assistenza adeguata e di stress lavoro correlato; continua riduzione del personale in turno, con possibili conseguenze negative per i pazienti. Sono queste le problematiche dei servizi sanitari della Asl9 denunciate da Nursing Up e Usb.

"La dirigenza aziendale – si legge nel comunicato stampa - continua a dimostrarsi sorda ai ripetuti e purtroppo sempre più numerosi segnali di sofferenza e di malcontento che serpeggiano tra lavoratori, con ricadute non certo positive per la corretta erogazione dei servizi e la salvaguardia dei diritti dell’utenza.
La tanto vantata Organizzazione per Intensità di Cure, propagandata come la nuova frontiera dell’assistenza, dove il malato si trova ad esser al centro del percorso assistenziale, praticamente si è risolta con l’abolizione dei vecchi “reparti”, divisi per specialistiche e l’introduzione dei “setting”, dove la decisione di dove ricoverare il paziente dovrebbe essere determinata non dalla sua patologia, ma dal grado di complessità assistenziale di cui necessita. Nella realtà, tranne una cospicua e quanto mai sospetta riduzione di posti letto disponibili (forse era questo il vero obiettivo?), praticamente nulla di quanto propagandato si è realizzato: le terapie intensive sono ancora oggi divise tra Rianimazione e UTIC mentre l’area chirurgica, ben lontana dal concetto di Intensità di Cura, ha visto la nascita di due reparti di degenza differenziati, non dalla criticità bassa, media o alta dei pazienti, ma dalla gestione dell’intervento chirurgico, cioè in elezione (interventi programmati) o in urgenza.
Per quanto riguarda poi l’Area Medica, dove il tentativo di applicare il nuovo tipo di organizzazione in realtà è stato fatto, tutto sta naufragando a causa della cronica indisponibilità di letti liberi, che costringe sempre più spesso gli operatori a collocare i nuovi degenti dove c’è posto, senza poter applicare nessun tipo di criterio valutativo che andrebbe a giustificare l’Organizzazione per Intensità di Cura.
La cosa più incredibile è che poi, mentre si tagliano i posti letto da una parte, (siamo all’ultimo posto in Toscana e tra gli ultimi a livello nazionale, con 2,45 posti letto ogni 1000 abitanti, a fronte di una media che viaggia oltre i 4) dall’altra si decide di costruire un altro pezzo di ospedale, giustificando il tutto con le esigenze di un’Organizzazione per Intensità di Cure, che però in pratica, come spiegato, non esiste".

Non ultimo per importanza il problema del Pronto Soccorso del Misericordia che sempre più spesso non riesce a smaltire le richieste di soccorso e dove i pazienti stazionano anche giorni in Obi (Osservazione Breve Intensiva) prima di trovare una collocazione nei setting di degenza.

"Chiediamo - concludono - che questa dirigenza si faccia carico delle problematiche segnalate e garantisca adeguati carichi di lavoro per i dipendenti e la giusta assistenza per chi, non certo per scelta, ma sicuramente per necessità, è costretto a fare ricorso ai servizi e alle cure erogate dalla Sanità Maremmana. Non ultima è attesa anche una decisa presa di posizione a tutela della cittadinanza da parte degli amministratori locali e dalla politica in generale, che in una situazione di così profondo disagio, non possono continuare a far finta che la salute dei cittadini sia una questione che non li riguarda".
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