FIRENZE – Una Regione che è riuscita ad ammortizzare le conseguenze della peggior recessione economica mai registrata dopo la crisi del 1929. La Toscana, in base ad un rapporto elaborato dall’Irpet, sulla base di indicatori come Pil, investimenti, consumi, esportazione ed occupazione, ha risposto in modo più deciso, rispetto ad altre regioni, all’onda d’urto della recessione, restando seconda solo al Trentino Alto Adige. Ad aiutare il territorio, a superare la depressione economica, molte risorse rese disponibili dalla Regione Toscana che ha potenziato infrastrutture e favorito l’impiego di capitale umano.
Ecco i valori registrati nel dettaglio a fine 2013.
PIL
Il prodotto interno lordo della regione, nello scorso anno, si era stabilizzata ad un -4,3%, rispetto alla media italiana di un -5,9%. Anche gli investimenti, pur se in calo, si sono attestati ad un -4,2% contro la media nazionale del -13,1. Il peso delle esportazioni sul Pil è tornato a superare il 30%.
EXPORT
Trend positivo per l’export che registra un +16,6%, a fronte di un + 2,6 % dell'Italia. Il settore dimostra una forte ripresa ed è tornato ai valori precedenti alla crisi. Restano in testa: pelle, chimica, macchinari, apparecchi elettrici, abbigliamento, alimentari, bevande, carta. Più indietro invece nautica, automotive, tessile e trasporti. Tra i mercati più in voga Europa, Nord America, Estremo oriente, Medio oriente e Sud America.
ECCELLENZE IMPRENDITORIALI
Irpet ha contato almeno 3.300 imprese che hanno superato la prova della crisi, continuando a investire e a creare occupazione, con 50 mila addetti, e pari al 5,3% sul totale delle aziende toscane. A queste si aggiungono le cosiddette gazzelle, cioè 200 imprese giovani che contano un totale di 10 mila dipendenti.
OCCUPAZIONE
In 5 anni, tra il 2008 e il 2013, il numero degli occupati in Toscana si è ridotto di 36 mila unità . Aumentano le forme di contratto non regolari, in particolare il part time involontario, che riguarda giovani sotto i 30 anni. Il tasso di disoccupazione si è stabilizzato nel 2013 all'8,6%.
REDDITO DELLE FAMIGLIE
Diminuito di 300 euro all’anno, il reddito disponibile a famiglia si riflette sulla spesa procapite, contratta del 10% negli ultimi 5 anni.