GROSSETO - Emilio Bonifazi, sindaco di Grosseto, presenta con il Garante regionale dei diritti dei detenuti Franco Corleone il nuovo progetto per il carcere di Grosseto: il Comune, già da tempo, ha individuato nella zona della "Serenissima" l'area per la realizzazione della nuova struttura. "Abbiamo un progetto chiaro per garantire condizioni adeguate ai detenuti: la struttura di Via Saffi non offre queste garanzie, e adesso aspettiamo con ansia la risposta dello Stato. Comprendiamo la difficilissima situazione economica del nostro Paese, ma non possiamo ignorare il problema" commenta il primo cittadino del capoluogo maremmano. Franco Corleone, dopo aver ringraziato Bonifazi per la visita concessa, interviene sulla vicenda ricordando la complessità della situazione: "L'Italia è stretta nella morsa delle nuove regole dell'Unione Europea: il nostro paese è sul banco degli imputati per una situazione carceraria gravissima, con condizioni scadenti e attualmente bocciate dalla commissione di Strasburgo. Sono stati istituiti giorni di liberazione anticipata, con molti detenuti usciti in netto anticipo rispetto alla scadenza della pena. Inoltre, verranno introdotte misure per ridurre gli arresti per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti: tutto per evitare il sovraffollamento delle carceri. A Grosseto, per esempio, trovano molto più spazio per sopravvivere gli animali del canile rispetto ai detenuti di via Saffi: un merito per la gestione eccellente dei cani, ma dai complimenti si passa al paradosso se pensiamo alle situazioni di estrema difficoltà in cui versano i carcerati. Dalla visita effettuata lo spazio che abbiamo osservato è quella di una casa delle bambole, con celle di diciassette metri quadri per cinque persone. Un qualcosa di incredibile. I detenuti rischiano la perdita della vista, con delle grate che risultano deleterie per la salute di chi vive all'interno del carcere".
In provincia di Grosseto esiste solamente l'alternativa di Massa Marittima, ma un territorio esteso come la Maremma non può certo permettersi due soli istituti penitenziari. Il carcere di via Saffi non rispetta quindi le condizioni minime di vivibilità , in quanto la struttura risulta incompatibile con la legge che vieta i "trattamenti contrari all'umanità ". Corleone, in conclusione, si dichiara in sintonia con la scelta di Bonifazi di individuare in una zona lontana dal centro l'area adatta per la nuova struttura: in centro mancano gli spazi verdi, le zone per il recupero attivo dei detenuti e tutte le condizioni "umane" imposte dall'Unione Europea. Grosseto ha quindi il diritto per avere un nuovo carcere, una nuova struttura più volte invocata dal Comune senza ottenere risposte concrete. La situazione, al momento, non è quindi più tollerabile e urge un cambiamento: un progetto di difficile realizzazione al momento, come afferma il responsabile dell'edilizia penitenziaria, ma assolutamente necessario per mettere in regola una Grosseto lontana anni luce dal protocollo internazionale sui diritti umani.