GROSSETO - Sono cinque, quest’anno, le parrocchie di Grosseto che accoglieranno i volontari della Gioventù Francescana, che proporranno la vendita di miele di vari aromi e oggetti del mercato equosolidale a sostegno dell’Aifo, l’associazione italiana amici di Raoul Follereau, che dal 1961 è impegnata per i diritti degli ultimi, in modo particolare per le persone malate di lebbra. Domenica 26 gennaio si celebra, infatti, la 61esima Giornata mondiale dei malati di lebbra, “perché il malato di lebbra – come ha scritto Follereau – cessi di essere lebbroso bisogna guarire quelli che stanno bene. Bisogna guarire quelle persone terribilmente fortunate che siamo noi da un’altra lebbra, singolarmente più contagiosa e più sordida e più miserabile: la paura. La paura e l’indifferenza che troppo spesso essa porta con sé”.
In occasione della Giornata mondiale, l’Aifo promuove la distribuzione del Miele della solidarietà attraverso banchetti in tutta Italia. La Giornata gode dell’alto patronato della Presidenza della Repubblica e della collaborazione ufficiale di Banca Etica, Agesci, Gifra d’Italia, Segretariato italiano degli studenti di medicina, dell’Associazione italiana allenatori di calcio e della Lega serie A.
A Grosseto per il terzo anno consecutivo i giovani della Gifra di S. Lucia promuovono la distribuzione del miele. Quest’anno le parrocchie nelle quali sarà possibile trovare i banchetti e, quindi, contribuire a sostegno dell’Aifo sono: S. Lucia, S. Giuseppe, Addolorata, SS. Crocifisso e l’Immacolata di Roselle. I banchetti coi volontari saranno allestiti sia domani pomeriggio in occasione delle messe prefestive, sia per le messe festive di domenica (solo la domenica a Roselle e al Crocifisso).
Qualche dato
Di lebbra nel terzo millennio si continua ad ammalarsi. Secondo i dati del bollettino epidemiologico dell’Oms, nel 2012 ben 101 paesi del mondo hanno denunciato nuovi casi di lebbra per un totale di 232.857 casi, in lieve aumento rispetto al 2011. Sempre nel 2012 grazie all’Aifo sono stati diagnosticati e curati 29.603 nuovi casi di lebbra, quasi l’80% in più dell’anno precedente. Nello stesso anno quasi 34.000 persone malate di lebbra e affette dalle complicanze che la malattia provoca hanno beneficiato di servizi di riabilitazione e cura coi progetti Aifo, mentre poco meno di 2.300 persone hanno usufruito delle attività e degli interventi di formazione professionale e di riabilitazione sociale ed economica. Dalla lebbra non è immune neppure l’Italia: annualmente vengono infatti diagnosticati dai 6 ai 9 nuovi malati. Nel nostro paese sono attivi quattro centri di riferimento nazionale per la lebbra: Genova, Gioia del Colle, Messina e Cagliari.