GROSSETO – Sarà una Giornata della Memoria diversa dalle altre quella di lunedì prossimo, 27 gennaio. Invece del tradizionale appuntamento con il treno della Memoria, organizzato negli anni passati, quest'anno la ricorrenza rivolta alle vittime del nazismo e dell'olocausto sarà interamente dedicata alla poetessa Halina Birenbaum, sopravvissuta ai campi di concentramento e alla Shoah, durante la quale ha perso tutta la sua famiglia.
A lei è dedicato il libro "La mia vita è cominciata dalla fine", una raccolta inedita di poesie tradotte in italiano dagli studenti del liceo linguistico Antonia Rosmini di Grosseto e pubblicata dalle edizioni Effegi. Un lavoro che ha permesso di avere per la prima volta anche in Italia le opere della poetessa. Per la Giornata della Memoria il Comune di Grosseto, a Provincia la Fondazione Grosseto Cultura insieme all'Isgrec e Anpi propongono un doppio appuntamento: la mattina (dalle 10 alle 13) al teatro comunale degli Industri in via Mazzini la scrittrice incontrerà le scuole, mentre il pomeriggio, a partire dalle 15, la raccolta di poesie sarà presentata nella sala del Consiglio Comunale in piazza Duomo 1.
"Ogni anno – affermano il sindaco Emilio Bonifazi, l'assessore alla Cultura Giovanna Stellini e il coordinatore del Comitato per i 70 anni dalla Resistenza Sergio Martini – c'è un fermento nuovo in occasione della Giornata della Memoria e l'amministrazione è sempre attiva in questo. La traduzione delle poesie di Halina Birenbaum è la dimostrazione della grande passione e dell'impegno con il quale gli insegnanti e gli studenti grossetani approfondiscano i temi della storia e della memoria". "Il treno della memoria – ha continuato il presidente della Provincia Leonardo Marras – è un viaggio che tutti dovrebbero intraprendere: non è solo un modo per non dimenticare la grande tragedia della Shoah, ma è un servizio pubblico". "
Il libro nasce da un progetto di traduzione che gli studenti dell'ultimo anno del liceo linguistico hanno svolto fra il 2012 e il 2013. Il risultato è una raccolta di poesie sentita e partecipata. La raccolta di poesie è rappresentativa del percorso personale della poetessa, che in più occasioni ha definito la sua seconda vita, dopo la liberazione del 1945, come una esperienza di 'resurrezione', una rinascita completa che ha voluto consacrare, con la sua attività di scrittrice, alla memoria dell'Olocausto.
"I ragazzi sono stati entusiasti da subito – spiegano la preside del liceo Gloria Lamioni e il professore Fabio Cicaloni –. Questo progetto avrà una valenza internazionale ed è importante non solo per gli studenti coinvolti, ma per tutta la comunità ".
Un progetto importante che è stato molto apprezzato anche da Fondazione Grosseto Cultura, Isgrec e Anpi. "Conoscere significa ripudiare – afferma Loriano Valentini, presidente della Fondazione – e per la prima volta sono stati coinvolti decine di giovani in un progetto che non è solo una lezione di storia, ma il divenire protagonisti della storia stessa". "La prima Giornata della Memoria – ricorda Luciana Rocchi, direttrice dell'Isgrec – è stata celebrata a Grosseto nel 1991 e da lì, ogni anno, sono stati organizzati momenti di ricordo. Prossimamente ci saranno iniziative dedicate in particolare alla sofferenza dei bambini". "La partecipazione dei giovani – secondo il presidente Anci Nello Bracalari – è la via da seguire affinché si continui a ricordare".
Gli studenti che hanno effettuato le traduzioni sono: Edith Peruzzi, Nadia Parentini, Federico Baluardi, Anna Niewczas, Ylenia Zanni, Gemma Cinelli, Marianna Guidoni, Cristiana Brunetti, Valentina Rossi, Giuseppe Guarente, Carolina Zulian, Davide Mandolini, Maria Sole Barbieri, Maria Vittoria Alessandrini, Diletta Zambernardi, Melania Bambagioni, Arianna Mangani, Elisa Valentino, Serena Vegni, Cecilia Tognozzi, Silvia Raffaelli, Michela Volpe, Caterina Checcacci, Giulia Guerrini, Chiara Zinali, Ilaria Montegrossi, Greta Castelli, Ambra Farinelli, Lucrezia Boccalini, Natasha Benelli, Sylwia Bachiorrini, Elena Sofia Luschi. L'antologia è corredata dagli acquerelli realizzati da un'altra studentessa del Rosmini, Sara Canuti.