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Arcigay Grosseto: "Fuori l'omofobia e transfobia da Palazzo Vecchio"

Il presidente Tondi: "La Toscana torni ad essere un esempio di civiltà"

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FIRENZE - Domenica 19 gennaio Firenze accoglierà un’iniziativa di Manif pour tous, una rete di associazioni che contestano apertamente la legge Scalfarotto contro l’omo-transfobia approvata alla Camera dei Deputati e in discussione al Senato. I promotori della manifestazione fiorentina cosiderano la legge come un “pericolo per la libertà di espressione” e, di conseguenza, per la tenuta democratica del nostro Paese.
L’iniziativa – che prevede una manifestazione in Piazza San Firenze ed un convegno a Palazzo Vecchio – intende attaccare la dignità delle persone LGBTI (lesbiche, gay, bisex, trans, intersex) in difesa della “famiglia naturale come fulcro di procreazione, crescita e formazione di ogni essere umano”.
In un momento nel quale la politica istituzionale inizia a parlare, in modo ancora troppo timido, dei diritti delle persone LGBTI, assistiamo ad un ennesimo rigurgito di odio. In Italia il vuoto di diritti e tutele del nostro Paese – denunciato più volte dalla Comunità Europea e dalla Corte Costituzionale - si accompagna al sangue di gay, lesbiche e trans assassinati o che decidono di togliersi la vita a causa del clima d’odio che vivono a scuola e in altri contesti.
Non è un caso che Manif pour tous contesti la strategia nazionale per la prevenzione e il contrasto delle discriminazioni basate sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere (2013-2015), approvate dall’UNAR (Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali).
L’iniziativa sembra piuttosto una tappa di una strategia ben architettata e congegnata e che gode di numerosi appoggi politici come dimostra la presenza di rappresentanti del Governo come il Ministro Quagliarello ed il sottosegretario Toccafondi e la concessione, da parte del Comune di Firenze – del Salone dei Cinquecento, luogo simbolo della politica cittadina.
Da che parte sta il Comune di Firenze? Da che parte sta il Sindaco di Firenze e Segretario nazionale del Partito Democratico Matteo Renzi?
Il Movimento LGBT della regione Toscana – fatto di associazioni, gruppi informali e singoli attivisti – non rimarrà in silenzio e promuoverà una contromobilitazione. Riteniamo necessaria una risposta pacifica di quella parte della città, e della Regione Toscana tutta, che crede realmente nel valore delle differenze e del rispetto della dignità umana.
L' associazione Arcigay “Leonardo da Vinci” di Grosseto intende rimarcare il proprio sdegno per questa iniziativa e fornire il suo contributo alla comunità lgbti fiorentina invitando l'opinione pubblica, le istituzioni e il mondo associativo grossetano a monitorare eventuali richieste di programmazione di eventi simili a quello proposto a Firenze. 
Maurizio Tondi, presidente di Arcigay Grosseto dichiara: “Eventi di questa portata non portano arricchimento, bensì inaridiscono un territorio e una popolazione che da sempre sono esempi di accoglienza e civile confronto. Proprio per questo ci auguriamo che manifestazioni come quella in programma a Firenze non saranno replicati in nessun altro territorio toscano e soprattutto nella provincia di Grosseto”.
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