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Mini-Imu entro il 24 gennaio. Ma a Grosseto si può anche non pagarla

Per il comune i cittadini possono scegliere di non saldare l'imposta

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GROSSETO – Il termine ultimo per il pagamento della Mini-Imu sarà il prossimo 24 gennaio. Ma a Grosseto si può anche non pagarla. Questo è quello che si stanno sentendo dire dai funzionari comunali molti cittadini che in questi giorni si stanno recando negli appositi uffici del Comune per avere delucidazioni sulle modalità di pagamento. Un pagamento che, a quanto pare, può non essere effettuato. E le lamentele, anche se in questo caso si tratta di risparmiare, arrivano comunque.
La mini-Imu è la quota (il 40%) dell'imposta dovuta ai Comuni che hanno alzato l'aliquota base oltre il 4 per mille e per i quali il governo non ha garantito la copertura. E' per questo che, nel comune grossetano, chi deve pagare una quota inferiore a 12 euro è esentato, per legge, dal pagamento. Mentre chi supera questi 12 euro, sempre per legge, dovrebbe procedere con il saldo. Ma le disposizioni comunali, ufficiose e non ufficiali, dicono altro. Per l'assessore al bilancio del Comune di Grosseto Paolo Borghi i cittadini possono scegliere di non sborsare alcun soldo, senza nessuna conseguenza, anche se per il momento non ci sono dichiarazioni ufficiali. Questo infatti è quello che viene comunicato a chiunque si rechi negli uffici comunali di piazza della Palma. La scelta viene rimessa al cittadino: se ha da pagare una mini-Imu superiore ai 12 euro può scegliere di non farlo perchè, a quanto detto, il Comune ha comunque la copertura finanziaria necessaria. E in tanti si stanno lamentando di questa situazione: "un cittadino non può scegliere di sua sponte, o devo pagare o non devo pagare. - questo il parere comune delle persone in fila davanti all'ufficio Tributi - Se pago rispetto la legge, se non pago non rischio nulla, ma queste sono le disposizioni dell'attuale amministrazione. Chi mi dice che la futura amministrazione non interverrà con sanzioni postume?"
E' pur vero che la cifra da pagare supera in rari casi i 30 euro e che, per risparmiare quello che serve  per poco più di un caffè al giorno, in tanti stanno decidendo comunque di non rischiare e procedere al pagamento. Ma questo non vuol dire che poi non decidano di protestare.

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