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Legambiente contraria agli abbattimenti del lupo

Gentili: "Occorre una strategia che tuteli la specie protetta a livello nazionale ed internazionale e sostenga al tempo stesso gli allevatori, importante presidio sul territorio"

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GROSSETO - "Siamo fortemente contrari a farsi giustizia da soli e uccidere illegalmente i predatori - afferma Angelo Gentili, della segreteria nazionale di Legambiente - come sta avvenendo in Maremma in questi mesi. Comprendiamo l'esasperazione degli allevatori, che vedono le loro greggi continuamente minacciate dai predatori, ma questo non giustifica il fatto di abbattere esemplari di lupo: specie particolarmente protetta a livello nazionale ed internazionale. Siamo ugualmente contrari alla proposta di applicare una deroga per l'abbattimento dei lupi dopo un censimento che evidenzi la reale presenza della specie come è successo in Francia (dove a fronte di una spesa di 10 milioni di euro per realizzare il censimento si è permesso l'abbattimento di 6 esemplari)".

"L'obbiettivo - continua Gentili - deve essere quello di tutelare il lupo che rappresenta una specie fondamentale per la salvaguardia della biodiversità e al tempo stesso sostenere e coadiuvare gli allevatori che rappresentano un insostituibile presidio per il territorio. In un momento in cui i campi sono abbandonati e l'agricoltura e l'allevamento sono sempre meno praticate, specie nelle aree più marginali del paese, gli allevatori rappresentano una preziosissima presenza che garantisce la sistemazione dei terreni, la tutela rispetto ai rischi idraulici, la conservazione delle nostre aree agricole e rurali".

Tra l'altro una buona parte degli attacchi agli ovini non è praticata dal lupo ma da ibridi, frutto di incroci con cani vaganti e inselvatichiti; conseguenza del grave fenomeno del randagismo presente in modo gravissimo in Maremma. Occorre catturare gli ibridi e i cani vaganti, che devono essere isolati con metodi non cruenti utilizzando i canili e incrementando le politiche per l'affido, al fine di diminuire in gran parte la pressione dei predatori sugli allevamenti.

Anche la Regione Toscana deve riconoscere, secondo Legambiente, rimborsi completi dei danni diretti e indotti dei capi uccisi, come si fa nelle altre regioni italiane. Inoltre è fondamentale che per lo smaltimento delle carcasse si coadiuvi gli allevatori in modo da non far gravare su di loro questo onere. Infine serve un'accurata sostituzione dei recinti per gli allevamenti che li renda più idonei, oltre a un'adeguata e gratuita assistenza da parte di personale specializzato (veterinari in primo luogo), insieme a una campagna di informazione sulla gestione dei cani.

"Il lupo - conclude Gentili - è una specie che in passato era presente in Maremma così come in altre aree del nostro paese ed era scomparsa per gli abbattimenti e la caccia fatta nei suoi confronti. Ribadiamo con forza che i gravissimi fenomeni di attacco nei confronti delle greggi qua in Maremma dipendono in larghissima parte non dal lupo ma da cani vaganti e ibridi. Occorre quindi realizzare interventi per controllare e diminuire drasticamente la loro presenza. Solo così si potrà ristabilire un equilibrio naturale che in questo momento si è rotto e riuscire a tutelare il lupo e sostenere gli allevatori, che rappresentano un prezioso presidio per il nostro territorio".

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