GROSSETO - Per abbattere l’incidentalità bisogna abbattere i limiti. Non ci sono più vie di mezzo dopo l’ennesimo incidente mortale che ha coinvolto un altro ciclista a distanza di quattro mesi.
“Esprimiamo il nostro profondo cordoglio – afferma Angelo Gentili, della segreteria nazionale di Legambiente - ai familiari della vittima che lunedì scorso ha perso la vita in viale Europa, investita mentre stava pedalando con la sua bicicletta. Quello che è successo ci costringe a ricordare con forza che è fondamentale, oltre a una modifica dei comportamenti da parte sia degli automobilisti che dei ciclisti, aumentare le zone con il limite di 30 km soprattutto nelle aree più pericolose. Oltre a ridurre drasticamente l’incidentalità, questa modifica potrebbe eliminare quasi completamente gli incidenti mortali. Ci sono troppe aree pericolose in città e bisogna intervenire subito per garantire sicurezza a ciclisti e pedoni, che sono le categorie meno tutelate e difese, soprattutto anziani e bambini. Grosseto è ancora oggi tra le città che contano più vittime tra i ciclisti investiti dal traffico veicolare. Non vorremmo dover mettere un’altra bici bianca a Grosseto in segno di lutto, come fatto lo scorso agosto insieme a Fiab Grossetociclabile, prima di veder abbassare tutti i limiti delle aree pericolose”.
“Esprimiamo il nostro profondo cordoglio – afferma Angelo Gentili, della segreteria nazionale di Legambiente - ai familiari della vittima che lunedì scorso ha perso la vita in viale Europa, investita mentre stava pedalando con la sua bicicletta. Quello che è successo ci costringe a ricordare con forza che è fondamentale, oltre a una modifica dei comportamenti da parte sia degli automobilisti che dei ciclisti, aumentare le zone con il limite di 30 km soprattutto nelle aree più pericolose. Oltre a ridurre drasticamente l’incidentalità, questa modifica potrebbe eliminare quasi completamente gli incidenti mortali. Ci sono troppe aree pericolose in città e bisogna intervenire subito per garantire sicurezza a ciclisti e pedoni, che sono le categorie meno tutelate e difese, soprattutto anziani e bambini. Grosseto è ancora oggi tra le città che contano più vittime tra i ciclisti investiti dal traffico veicolare. Non vorremmo dover mettere un’altra bici bianca a Grosseto in segno di lutto, come fatto lo scorso agosto insieme a Fiab Grossetociclabile, prima di veder abbassare tutti i limiti delle aree pericolose”.