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Costa Concordia: si torna sulla nave

I peristi pronti a tornare a bordo in cerca di nuove prove

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ISOLA DEL GIGLIO -  Si torna sulla Costa Concordia, e neppure questa volta sarà un viaggio di piacere.

Ad incaricare i periti del tribunale e i consulenti delle parti è stato Giovanni Puliatti, presidente del collegio dei giudici di Grosseto.
Il 9 gennaio inizieranno le operazioni in tribunale e successivamente i periti potranno tornare sulla Costa Concordia per cercare altre prove che possano servire a spiegare ancora meglio quanto è successo quel fatidico 13 gennaio 2012.
Ad esempio, come mai il generatore d'emergenza si bloccò subito, e una volta provato a riparare si ribloccò poco dopo? Anche questo è un punto cruciale che servirebbe a sciogliere molti nodi.
Infatti, se per l'accusa tornare su questo fatto è una perdita di tempo in quanto l'apporto del generatore di corrente non sarebbe servito a molto, visti i grossi danni che la nave aveva subito, per la difesa e il Codacons il generatore d'emergenza avrebbe dato energia utile a varie operazioni importanti come l'azionamento agevole dei bracci che tenevano le scialuppe.
Intanto, dopo l'udienza di ieri al teatro Moderno, è comparsa un'altra figura cruciale nella cronostoria della Costa Concordia, quella di Martino Pellegrini, safety officer (responsabile della sicurezza) che quella sera, dopo la tragedia, si trovava proprio insieme all'ex comandante Schettino sulla banchina del porto dell'Isola del Giglio.
L'uomo ha dichiarato in tribunale che a Schettino squillò il telefono e questo lo passò a lui dicendogli di parlare con chi si trovava all'altro capo.
Al safety officer fu chiesto quindi se c'era qualcuno a terra disposto a risalire sulla nave, e lui dette la disponibilità a salire.
Una volta a bordo e viste le condizioni gravi della nave, Pellegrini racconta di aver spronato un suo collega a premere il pulsante d'emergenza, visto che dal comandante non arrivavano ordini precisi.

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