FOLLONICA - L'associazione La Duna torna a riflettere sul problema dell'erosione costiera nel golfo di Follonica e riprende in considerazione un contraddittorio di alcuni mesi fa fra i due sindaci di Follonica e Scarlino sulle cause ed i rimedi che si possono porre in atto per contrastare questo fenomeno.
Il Sindaco Bizzarri punta il dito sul progetto di barriere soffolte che, salvaguardando il litorale follonichese ed interrompendosi all’altezza del confine fra i due comuni, fa sì che la forza del mare, contenuta dalla scogliera artificiale, scarichi la sua energia residua e amplificata, contro la costa scoperta della Polveriera/Loppi/Puntone di Scarlino. Dal canto suo la prima cittadina di Follonica si fa forte di un progetto che, innanzi tutto, è teso a salvaguardare il centro abitato e le vie litoranee e che, nonostante la sua realizzazione in atto e manutenzione incompleta, ha il pregio di uniformare la linea di costa e restituire una spiaggia omogenea a tutta la città.
"Senza nulla togliere alle aspettative dei due primi cittadini - afferma Antonino Vella, portavoce dell'associazione -, dal punto di vista relativo alla parte liquida del Golfo, mi corre l’obbligo di puntualizzare alcuni concetti che, se non tenuti nel dovuto conto da chi di dovere, si scontreranno sempre con i desideri di ognuno vanificando l’operato e gli onerosi impegni economici di chiunque. E’ dalla fine degli anni ’70 che a più riprese, in interventi relativi all’inquinamento marino, all’arretramento e la morte del banco di posidonia, alla pesca illegale, all’eccessivo sfruttamento delle risorse ittiche, alla progettazione di scarichi fognari a mare, alla realizzazione di un progetto di dissuasori contro la pesca a strascico, costruzioni di moli, dighe e progettazioni di darsene o approdi, abbiamo ribadito che rispetto a qualsiasi progetto riguardante il Golfo, si sbaglia l’approccio di partenza. Ci si dimentica infatti che il Golfo di Follonica, alla stregua di un qualsiasi grande fiume che ha un’autorità di bacino vigilante, è una unità fisiografica unica e come tale va considerata sotto tutti gli aspetti. I confini politici in mare non valgono per cui tutto ciò che viene proposto ed attuato in una qualsiasi parte del Golfo si riverbera, positivamente o negativamente, su altre parti distanti anche chilometri. E così accade che la costruzione del Porto di Punt’Ala abbia cambiato la direzione e la forza di alcune correnti marine deviate successivamente dal Pontile della Montedison, dall’ampliamento del bacino carbonile di Piombino, dalla costruzione di dighe e pennelli ecc. Contemporaneamente l’arretramento e la morte del banco di Posidonia a causa dell’inquinamento marino ha fatto sì che il mare, non trovando più l’ostacolo che per secoli aveva frenato la sua potenza, si è ripreso quella duna e quei tomboli che tanto lentamente aveva depositato lungo il litorale".
Per l'associazione serve un progetto unitario da applicare uniformemente su tutta la costa e, di conseguenza, un'autorità unica che si occupi della faccenda. "A più riprese ho cercato di far capire - continua Vella - che per la salvaguardia delle spiagge è necessario studiare un progetto unitario (da Punta Ala a Piombino) da realizzare in modo progressivo per mettere in sicurezza, oltre al centro abitato, anche le dune ed i tomboli residui. Ci si dimentica sempre dell’importanza di questi delicati, ma fondamentali, ecosistemi di cui ci si riempie la bocca solo durante i convegni o l’assegnazione di Bandiere Blu o Vele di Lega per l’Ambiente. Solo quando i quattro comuni (Piombino, Follonica, Scarlino, Castiglione della Pescaia) e le due provincie (Livorno e Grosseto finchè esisteranno) si troveranno ad affrontare i problemi comuni, che non sono solo legati alle spiagge, sotto una unica Entità sovra comunale (Autorità del Golfo), si potrà affrontare e trovare soluzioni alle molteplici esigenze".
Nel frattempo a Follonica, nella zona di Pratoranieri, lungo la spiaggia conosciuta come Tony’s, l’amministrazione comunale, mettendo in pratica ed investendo € 110.000 in un ottimo progetto per la ricostituzione e la protezione della duna precedentemente scomparsa, è riuscita a ricreare una fascia dunale importante con una protezione a base di fascine di scopa (nella foto grande la duna allo stato attuale, nelle foto giù in basso la duna negli anni 2011, 1995, 1975). Su questa nuova duna si erano insediate molte essenze vegetali sia pioniere che di medio ed alto fusto. "Ad ogni primavera - conclude Vella - un vero tripudio di fioriture incorniciava il dosso sabbioso arricchendolo di nuove varietà vegetali, anche protette. Purtroppo la superficialità di molti utenti della spiaggia, il vandalismo di alcuni assommato all’ incuria di altri ha fatto sì che la protezione vegetale si sia ridotta fino a scomparire consentendo al vento ed alle mareggiate di riprendersi parte del cumulo di sabbia. Sono oltre due anni che sollecitiamo l’Amministrazione Comunale, il Sindaco e l’Assessore all’ambiente ad intervenire dato che con un impegno minimo sarebbe stato facile difendere i miglioramenti ottenuti, mantenendo intatto il micro cosmo ricreato ed i servizi che vi erano stati organizzati (docce, passerelle per disabili, servizi igienici ecc.). Noi continuiamo a chiedere civilmente, fornendo soluzioni possibili e supportati da professionisti forestali, ma evidentemente” l’argomento duna “ non porta consensi, visto che si tratta dell’unico pezzo di spiaggia ancora pubblico non contornato da costruzioni. Probabilmente (anzi sicuramente) questo ennesimo intervento teso alla salvaguardia di un bene ambientale non verrà preso in alcuna considerazione anzi, se possibile, verrà tacciato come uno sguaiato inizio di campagna elettorale".