GROSSETO - "La precisazione del ministero dell’Economia e delle Finanze è stata del tutto opportuna e mi auguro serva a chiudere – auspicabilmente una volta per tutte – le polemiche strumentali rilanciate anche ieri a fronte del ricorrente confronto (quando il Governo fatica a trovare le coperture c’è sempre qualcuno che, maliziosamente e in maniera interessata, tende a indicare una possibile scorciatoia) tra i redditi dichiarati dagli imprenditori e dai loro dipendenti.
Il ministero, infatti, ha certificato che (almeno nel lavoro autonomo), i datori di lavoro dichiarano un reddito medio superiore ai 33mila euro all’anno, addirittura il triplo di quello dei loro dipendenti. Non solo: si chiarisce anche che, nelle società, il sostituto d’imposta indica un reddito medio annuo di circa 132mila euro, laddove i dipendenti dichiarano, in media, poco più di 21mila euro. Si tratta, beninteso, di valori medi e per di più determinati da norme fiscali tra loro differenti.
Si potrebbe infatti aggiungere infatti, per fare un esempio concreto al riguardo, al riguardo, che una società (con sede a Grosseto) con un reddito di 145 mila euro “è riuscita”, lo scorso anno, a pagarne oltre 100 mila di tasse (quasi 23 mila di imposte e tributi comunali, più di 60 mila – Irap compresa – di imposte regionali e poco più di 15 mila di imposte nazionali). Verrebbe da dire: e scusate se è poco. Letture maliziose e fuorvianti, come quelle a cui anche ieri siamo stati costretti ad assistere, rischiano oltretutto di generare conflitti inutili. L’esatto contrario di quella coesione sociale di cui il nostro paese, in un momento così difficile, avrebbe invece bisogno".
Renzo Alessandri
Direttore CNA Grosseto