CASTIGLIONE DELLA PESCAIA - Con la posa in opera del cantiere, sono iniziati da alcuni giorni all’interno del porto canale, i lavori di escavo, che si protrarranno fino alla metà di novembre. Quello dell’insabbiamento del porto è un problema che si trascina da troppi anni e che aveva ormai raggiunto il livello di guardia: in alcuni punti infatti, l’altezza delle acque non superava i 50-60 centimetri, con l’ormeggio per molti natanti diventato impossibile, così come la stessa circolazione delle barche in sicurezza. L’Amministrazione comunale lo aveva messo fra le priorità del proprio programma: seppur con numerosi sforzi, la promessa è stata mantenuta. «Abbiamo voluto cercare di ripristinare le originarie condizioni del fondale – spiega il vice sindaco Elena Nappi –, in particolare scavando vicino e lungo le banchine, sia sul lato di levante che su quello di ponente, dall’altezza di Ponte Giorgini fino al cantiere Navale. L’operazione è strategica anche per il recupero e lo smaltimento dei fanghi, in un contesto di tutela ambientale».
«I lavori di escavo nel porto canale di Castiglione della Pescaia con un intervento di questo tipo, erano attesi da oltre trent’anni - sottolinea l’assessore Bartoletti - da chi giornalmente lavora e opera all’interno del comparto della nautica. Abbiamo dato una risposta concreta e in tempi certi alle esigenze di mantenere fruibile e navigabile, e vorrei sottolineare in sicurezza, il nostro porto. Al contempo questi lavori contrasteranno il rischio di esondazione, aumentando la sezione del deflusso delle acque».
La ditta Bonifacio di Roma che si è aggiudicata i lavori, procederà all’escavo tramite una bettolina auto propulsa, dotata di benna mordente. Il materiale sarà poi depositato nelle vasche di contenimento e decantazione, installate slungo le banchine del porto, per ottenere la “palabilità” del materiale.
L’escavo del porto canale prevede in questa fase una spesa di circa 60 mila euro per i lavori, e di circa 120 mila euro per lo smaltimento e recupero del materiale di risulta.